Oggi, insieme al collega amico Marco Zicconi dell’associazione 33trek, cammineremo nella bellezza e parleremo della bellezza: la femminilità al tempo degli etruschi e il ruolo delle donne in quell’ antica società. E’ appena passato l’8 marzo, e ci piace festeggiare questa data a Civita Castellana (VT), nei luoghi di una civiltà che teneva di gran conto il ruolo delle donne.
Civita Castellana è un borgo delizioso in cui la storia e la cultura italica hanno lasciato tracce indelebili. Quando si passeggia per i suoi vicoli arcaici viene spontaneo chiedersi come dovesse essere nei tempi passati: il via vai silenzioso degli antichi che percorrevano questi tragitti, per commerciare, per incontrarsi oppure in visita alle città dei morti, le necropoli presenti nella rocca di fronte al paese.
Prima dell’avvento di Roma, qui vivevano i Falisci, un popolo amico degli Etruschi e dai costumi simili. Magari, da queste parti, sarà forse passata qualche principessa di quelle antiche stirpi; qualcuna di quelle bellezze tanto decantate e che tanto colpivano gli stranieri di quei tempi e soprattutto i romani.
Infatti, a differenza delle donne romane la cui vita era confinata alla casa e alla famiglia, le donne etrusche godevano degli stessi diritti degli uomini sia in vita, quando prendevano parte ai ricevimenti e alle riunioni ufficiali tenute dal pater familias, sia nella morte dove erano deposte accanto al proprio uomo e talvolta nella tomba disponevano di un proprio trono.
La considerazione in cui erano tenute, è comprovata anche dal fatto che ogni donna, al pari di ogni uomo etrusco, aveva un proprio nome, non come le donne romane per le quali il nome era quello dalla propria famiglia.
Le donne etrusche avevano una cura molto attenta del proprio corpo, degli ornamenti, degli abiti che indossavano. A sentire gli storici latini, dovevano essere stupende! I popoli che si imbattevano nelle donne etrusche ne venivano colpiti irrimediabilmente. Così fiere che, come cita Livio “gli sguardi degli uomini non le facevano arrossire”. Così eleganti, eteree nei loro gioielli, nei profumi, nel portamento e nella minuziosa ricerca di un’estetica, quasi ‘sacra’, dall’esser state considerate un ideale lontano per l’uomo del tempo e… una fonte d’invidia per le mogli latine.
I ritrovamenti nei letti funebri femminili fatti in questi luoghi parlano prevalentemente di una sola cosa: della bellezza! Oggetti dalla minuziosa lavorazione si succedono a specchi istoriati. Fibule e collane nelle paste più nobili abbelliscono i vestiari dai colori tellurici e sgargianti. Pettini, unguentari a forma di animali, porta profumi, incensieri, non sono semplici oggetti per l’abbellimento quotidiano. La cosmesi del tempo era sacra ed era un angolo riservato della vita femminile. La parola cosmesi ci arriva, infatti, dal greco antico. La sua radice è cosmos (da cui deriva anche il cosmo) e il significato è: mettere in ordine.
Quando camminiamo per le tagliate silenziose di Civita Castellana, inebriati dai fiori primaverili di questa splendida natura, si possono fare sogni di bellezza. Ci piace immaginare che dietro a una parete di tufo possa sbucare una qualche principessa falisca e che ci passi accanto nella scia dei suoi aromi ricercati. A volte immaginiamo proprio lei: la principessa di Narce.
Di lei rimane tutto tranne il corpo. Un ritrovamento fatto anni fa all’interno di una necropoli della zona ha portato alla luce un corredo femminile così delizioso da lasciare a bocca aperta chiunque.
Questi oggetti, come tanti dello stesso tipo rinvenuti in terra etrusca, raccontano una storia di bellezza e di femminilità. Narrano del ruolo delle donne nella cultura etrusca e falisca assai diverso da quello delle culture vicine. Raccontano storie di donne, sacerdotesse, matrone e politiche. Fulcro nella vita sociale e nella famiglia, cittadine potenti e madri. Libere.
Una visita alla Principessa di Narce all’interno del prezioso Museo dell’Agro Falisco a Forte Sangallo, una passeggiata alla Necropoli del Terrano immersa nella natura ma ad un passo dal paese, e poi una vera sorpresa per festeggiare la giornata: noi vogliamo proprio incontrala questa bella Principessa di Narce! E oggi pensiamo proprio che i nostri desideri si possano realizzare… passeggiando nella forra di Civita Castellana!
Durata 3 ore. A cura di Antico Presente e 33trek.
Appuntamento
Domenica 11 marzo 2018 ore 9.30 all’ingresso del Museo dell’Agro falisco a Civita Castellana (VT)
Condizioni
Minimo 15 partecipanti. Prenotazione obbligatoria. Si consigliano abbigliamento sportivo, scarpe da trekking, giacca a vento, acqua.
Contributo
Per l’escursione € 10,00. Non è necessario essere soci, ma se qualcuno vuole approfittare per rinnovare la tessera, potrà farlo (il costo della tessera annuale è di € 10,00).
Informazioni e prenotazioni
Sabrina 339 5718135 – info@anticopresente.it – www.anticopresente.it
Foto di Luca Pistola