La giornata di venerdì sarà dedicata alla scoperta del Museo Nazionale Etrusco di Tuscania, ospitato nella raffinata cornice dell’ex Convento Francescano. Sarà possibile visitare l’adiacente Chiesa di Santa Maria del Riposo, eccellente esempio di architettura rinascimentale presente a Tuscania insieme al pregevole chiostro del complesso conventuale, decorato con affreschi riguardanti episodi della Vita di San Francesco, realizzati all’inizio del XVII.
Nelle sale sono esposti i reperti rinvenuti nelle varie necropoli che circondano l’abitato di Tuscania, dal periodo Orientalizzante VII secolo a.C. sino all’epoca ellenistica IV – III secolo a. C. ben rappresentata dai sarcofagi della famiglia Curunas i cui membri sono stati immortalati dagli scultori nella posizione del banchetto, distesi sui Klinai utilizzati per mangiare.
L’allestimento del museo è molto piacevole e ha un’ottima didattica realizzata con ricostruzioni delle tombe più importanti e bellissime foto delle stesse.
Il nostro percorso avrà un filo conduttore il momento del banchetto nel mondo etrusco e l’uso del vino. Alla fine della visita andremo ad assaggiarlo con una simpatica merenda in vigna presso l’Agriturismo Valentini a Tuscania in occasione della Festa della Vendemmia: merenda tra i filari di vite carichi di uva.
Da oltre 40 anni la famiglia Valentini opera nel settore dell’agricoltura e da 20 anni, l’intera azienda è coltivata esclusivamente secondo regole dettate dall’agricoltura biologica. Ristorante, BioShop e sede di Eventi.
La Festa della Vendemmia nasce per festeggiare insieme uno dei momenti più importanti dell’azienda. Si potranno assaggiare i vini Valentini e si potrà degustare un tagliere di prodotti tipici locali a soli €15 a persona.
INFORMAZIONI E DETTAGLI: 333 4912669 Anna Rita Properzi Guida Turistica e Ambientale Escursionistica Aigae (anche whatsapp)
APPUNTAMENTO: ore 15.30 davanti al Museo Nazionale Etrusco di Tuscania, Largo Mario Moretti (parcheggio disponibile e gratuito davanti al museo); ore 18.00 spostamento in auto all’Agriturismo Valentini per la visita del vigneto e merenda
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: posti limitati nel rispetto delle norme anticovid19. Al momento della prenotazione verranno fornite tutte le informazioni riguardo i DPI e il rispetto delle norme comportamentali che dovrete firmare per conoscenza.
COSTO: 10€ per la visita guidata.
DURATA: 2 ore
MERENDA IN VIGNA: 15€ con vini Valentini e un tagliere di prodotti tipici locali
ABBIGLIAMENTO: scarpe e abiti comodi, maglione o felpa. Dotarsi di mascherina e gel sanificante
Il banchetto nel mondo etrusco, il simposio secondo l’usanza greca ed il banchetto funebre
L’iconografia del banchetto etrusco patrizio indica chiaramente come il momento del cibo, inteso sia come preparazione che suo consumo, superi il semplice concetto di assunzione di nutrimento per acquisire un forte significato sociale e rituale.
Le immagini dei banchetti nelle tombe di Tarquinia, i ricchissimi corredi trovati, nonchè la disposizione delle banchine di deposizione nelle tombe ipogee dell’Etruria Meridionale confermano questo concetto.
Ulteriore prova é fornita dalla grande diffusione dei sarcofagi con persone recumbenti, termine tecnico per indicare una figura umana in posizione semisdraiata appoggiata ad un gomito, come quelle appartenenti alla famiglia Curunas e Vipinana presenti nel Museo di Tuscania.
ll banchetto come momento socialmente importante nella comunità è un’usanza che gli Etruschi
derivano nelle sue caratteristiche principali dal mondo greco. Possediamo numerose raffigurazioni antiche di scene di banchetto; tuttavia, nella maggior parte dei casi, si tratta di contesti legati al mondo funerario.
Nelle forme più antiche di banchetto etrusco, la ritualità veniva accentuata dall’uso quasi esclusivo di una bevanda considerata sacra dalla notte dei tempi. Parliamo del latte, usato per la preparazione dei cibi connessi con il sacrificio e che era consumato durante i riti religiosi.
Solo a partire dall’VIII sec a.C iniziò ad introdursi l’uso del vino, dapprima consumato solamente dalle classi più elitarie, per il suo costo altissimo di bene di lusso quasi esclusivamente di importazione. Le cose poi cambiano, lentamente; con l’avvio della produzione locale, il vino è andato diffondendosi contribuendo a modificare radicalmente il rituale del banchetto.
Gli scrittori antichi spesso esagerarono riferendo dei “licenziosi” costumi
etruschi. Posidònio di Apamea, filosofo e scienziato greco del II-I secolo. a.C., evidenzia che gli Etruschi mangiavano due volte al giorno, un vero lusso per un greco (dal momento che in Grecia il pranzo di metà giornata era frugale).
Evidentemente, Posidonio generalizza questo discorso a tutta la società etrusca, mentre probabilmente esso era valido solo per i ceti più abbienti, che potevano ostentare così la loro ricchezza. Il coperchio di sarcofago tradizionalmente denominato “dell’obeso” è diventato il simbolo ell’obesus etruscus di cui scrivono Virgilio (Georgiche, II, 193) e Catullo (39,
11) ma, certo, gli aristocratici etruschi non dovevano risultare tutti così e il nostro coperchio andrà piuttosto considerato un “ritratto tipologico”, vòlto a compiacere aspettative di “status”. Un altro aspetto peculiare del banchetto etrusco che scandalizzò letteralmente gli scrittori greci è la presenza della donna di condizione sociale libera fra i convitati, spesso al fianco del consorte. In Grecia, infatti, le uniche donne che partecipavano a queste manifestazioni erano etère o schiave, mai le legittime spose degli invitati.
Durante il banchetto, inoltre, non mancavano i giochi, tra i quali erano particolarmente popolari quello dei dadi e quello del kòttabos, (Lo scopo del gioco consisteva nel colpire un bersaglio, un piatto o un vaso, con il vino rimasto sul fondo della coppa) quest’ultimo arrivato dalla Sicilia e assai in voga in Etruria.