Venerdì 14 gennaio 2022, alle ore 17 si svolgerà la presentazione del nuovo romanzo dello scrittore e storico dell’arte viterbese Salvatore Enrico Anselmi, Passaggi di proprietà, LINEA edizioni, Padova 2021, presso la Libreria Etruria, in via G. Matteotti, 67 a Viterbo.
Interverranno, in dialogo con l’autore, due studiosi noti al pubblico: Elisabetta Gnignera, storica del costume e saggista, Luca Salvatelli, storico dell’arte e docente.
Prosegue la promozione del libro che sta riscuotendo notevoli consensi da parte della critica e dei lettori. Segnalato dalla stampa nazionale e, tra gli altri, dalla Società Dante Alighieri, ha suscitato l’interesse di numerosi recensori che ne hanno evidenziato l’originalità, la raffinata stesura linguistica, l’articolazione dell’intreccio narrativo nel corso di una trama articolata che attraversa i secoli.
Il romanzo può essere considerato la particolarissima biografia di un ipotetico dipinto, la storia di un quadro, eseguito nel primo Cinquecento, le cui vicende di trasmissione da un collezionista all’altro, i passaggi di proprietà per l’appunto, coprono un lungo periodo che, dal XVI secolo, giunge fino all’età contemporanea e a una futura dimensione distopica.
Eventi rocamboleschi, furti, restauri, recuperi, avventurose manifestazioni del genio e della miseria umana si susseguono nel romanzo che è, di fatto, un insieme di storie, una sommatoria organica e variegata di romanzi. Passaggi di proprietà, infatti, indaga con meticolosa precisione la civiltà cinque-seicentesca, giunge a un passato più prossimo, tra XVIII e XIX secolo, si sofferma a sezionare, talvolta con cinico disinganno, la società italiana del Novecento e la contemporaneità. L’esito letterario contempera e miscela componenti disparate: l’elevatezza e le miserie umane, la disfatta e l’ascesa dei protagonisti che operano in seno a unità familiari al collasso e derive morali, genialità creativa e affermazione etica del vivere.
Artisti, collezionisti, nuovi proprietari, ladri, restauratori, studiosi si contendono il ruolo di comprimari intorno alla vicenda del dipinto, un’ipotetica Annunciazione eseguita nel 1530. L’adeguamento della lingua e dello stile, adottati dall’autore, mutevoli col mutare delle civiltà e dei periodi storici di riferimento, costituisce un ulteriore fattore di originalità, quasi una sorta di cifra meta-linguistica e meta-narrativa del romanzo.
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