Tutti conoscono Civita di Bagnoregio, ma non tutti sanno che a pochi chilometri dalla famosa località esiste un piccolissimo borgo “segreto” che nasconde nel fitto del bosco testimonianze uniche: nei resti di un’antica palude prosciugata giace un elefante estinto, cugino del mammut con vicino un cunicolo etrusco ricavato tra strati geologici vulcanici assolutamente interessanti e una chiesa che riproduce il Santo sepolcro di Gerusalemme.
Nell’estate del 2013 un contadino trovò resti ossei di un animale che, dopo opere di scavo che sono ancora in corso, hanno riportato alla luce un esemplare di Elephas antiquus, elefante coevo ai mammut preistorici e oggi estinto. L’elefante, che poteva raggiungere fino a quattro metri di altezza al garrese, 10-12 tonnellate di peso, proviene dall’Africa ed è un esemplare di età avanzata della prima metà del pleistocene medio. Oggi è conservato sotto un capannone che verrà aperto eccezionalmente solo per noi.
Elefanti a parte, il territorio era rinomato per la presenza di bande di briganti che vennero poi arrestati a fine del 1800 e rinchiusi nel carcere di Bagnoregio. Tra loro il famigerato Brigante Bracherosce, la cui vera identità rimane sconosciuta. Forse, per timore, i suoi contemporanei non hanno mai associato pubblicamente, al soprannome, il suo vero nome. Nella memoria popolare degli abitanti di Castel Cellesi è sempre esistito, in relazione a “Le Grotte di Bracherosce”, probabile covo del brigante, che incontreremo nel nostro cammino.
Ma le sorprese non sono finite: non può mancare una cascata di acqua purissima, dove vivono le trote e i resti di un enorme mulino affacciato sul torrente Rio Chiaro con 4 macine che servivano per il grano ma anche per l’olio e per alimentare una ferriera.
E cosa dire dell’affascinate borgo di Castel Cellesi con appena 150 abitanti ed edificato dal conte Cellesi nel 1600? A dispetto del nome, il castello non c’è perché il Conte aveva decretato che nessuna costruzione, eccetto quella religiosa, dovesse superare in altezza il proprio palazzo. Il borgo è costituito da una piazza chiusa, costituita dalle case dei contadini del feudo, la quale comunicava con il resto del territorio attraverso la “Porta di Sopra” e la “Porta di Sotto” ricavate dal muraglione che raggruppava le case.
Sulla via del ritorno incontreremo una chiesetta del 1674 del tutto particolare con all’interno una ricostruzione dell’Edicola del Santo Sepolcro di Gerusalemme. La chiesa fa da allora parte di un circuito di edifici sacri chiamati “copie” o “memorie” dello stesso. All’interno si trova una roccia inamovibile come quella in cui i fedeli, fin dall’epoca di Costantino e dell’imperatrice Elena, hanno riconosciuto la tradizionale Roccia del Calvario, sede della Crocifissione di Cristo, ai piedi della quale si fa risiedere la Tomba di Gesù.
Secoli di storia si sovrappongono in un percorso di nemmeno10 km dal grande fascino e testimonianze uniche.
Escursione a cura di Antico Presente.
Guide
– Sabrina Moscatelli, Guida Turistica Abilitata e Guida Ambientale Escursionistica AIGAE e
– Maria Giulia Catemario Guida Ambientale Escursionistica AIGAE
Dati tecnici
Il percorso è di difficoltà medio/facile, è lungo circa 9 km con un dislivello di 350 mt circa. Durata massima 6 ore circa compresa la pausa pranzo.
Appuntamento
Domenica 19 settembre 2021 alle ore 10.00 a Castel Cellesi (VT). Per il luogo preciso CLICCA QUI
Equipaggiamento
Obbligatorie scarpe da trekking, vestiti adeguati, repellente per insetti, 2 litri di acqua ciascuno, cappello, gel, mascherina e pranzo al sacco. Consigliati i bastoncini
Condizioni
Prenotazione obbligatoria alla quale si riceverà conferma sulla disponibilità.
La guida si riserva il diritto di annullare o modificare l’itinerario proposto a sua discrezione, per garantire la sicurezza in base alle condizioni del meteo, del sentiero e dei partecipanti.
Con la prenotazione i partecipanti dichiarano di avere la giusta preparazione per l’escursione.
Quota individuale
€ 15,00 comprensiva di polizza professionale RC.
Informazioni e prenotazione
Sabrina 339 5718135, info@anticopresente.it, www.anticopresente.it