Per le Giornate Fai di Primavera, la Delegazione FAI Viterbo, con la preziosa collaborazione dell’Unitus, aprirà al pubblico il 23 e 24 marzo i complessi monumentali di Santa Maria in Gradi e San Carlo, per festeggiare il 45esimo anno dell’istituzione dell’Università degli Studi della Tuscia.
Giunta alla 32esima edizione, la manifestazione organizzata dal Fondo Ambiente Italiano costituisce il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del Paese: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e gruppi Fai attivi in tutte le regioni. “Saremo protagonisti anche quest’anno per far ammirare lo straordinario patrimonio artistico e paesaggistico della provincia di Viterbo – afferma la capodelegazione Lorella Maneschi -. La Tuscia è una terra meravigliosa e in ogni edizione abbiamo la possibilità di far conoscere luoghi di grande bellezza, che raccontano la storia di questo territorio”.
Sede del Rettorato e del DISUCOM (Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo), il complesso monumentale di Santa Maria in Gradi è un antico convento domenicano edificato nel XIII secolo, periodo del suo massimo splendore. La prima fase di vita del monastero si estende, quindi, dagli anni di papa Innocenzo III e dell’imperatore Federico II al periodo in cui Viterbo ospita la Curia pontificia. Sono gli anni di massimo splendore della città, in piena espansione edilizia e culturale, punto nodale dei traffici commerciali e dei percorsi dei pellegrini verso i luoghi santi. Nel 1878, divenuto bene demaniale, l’intero complesso passa al Ministero dell’Interno che lo destina ad uso carcerario e solo nei primi anni ’90 del secolo scorso verrà concesso, ad eccezione della chiesa, all’Università della Tuscia che ne attuerà il recupero rispettandone la stratificazione storico-artistica.
Sede del DISTU (Dipartimento di Studi Linguistico-letterari, Storico-filologici e Giuridici), il complesso di San Carlo sorge nel quartiere di Pianoscarano, nel centro medievale di Viterbo. Nei suoi vari edifici storici, oggi ristrutturati, ebbe origine dall’antica chiesa di San Nicola degli Scolari, che da documenti del 1152 risulta dipendente dall’abbazia di Farfa. Restano dell’antico edificio il campanile a vela e la facciata dalla caratteristica decorazione a freccia. La struttura interna presenta tre grosse colonne che sostengono tre archi; restano tracce di un affresco di fine Quattrocento raffigurante la Vergine. L’intitolazione a San Carlo data alla prima metà del Seicento: la chiesa, insieme all’orto e al cortile della casa attigua, passò alla Confraternita di San Carlo, che vi aprì un ricovero per gli invalidi e gli infermi, rimpiazzato nel 1639 dal cosiddetto Ospizio dei Vecchi ad opera della Congregazione degli Oblati di Maria. Gli orari di visita ai due complessi saranno dalle 10 alle 17, ultimo ingresso alle 16,30, con una pausa dalle 13 alle 14.
Non è necessaria la prenotazione.
Il Fai chiede, in occasione delle Giornate di Primavera, un contributo volontario che verrà impiegato per restauri e manutenzioni dei Beni Fai presenti nel territorio nazionale.