Emilio Solfrizzi è il protagonista della commedia più famosa di Molière: Il malato immaginario in scena il 25 e 26 marzo al Teatro Traiano grazie alla storica collaborazione tra il Comune di Civitavecchia e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio.
Lo spettacolo, con la regia di Guglielmo Ferro e con Rosario Coppolino, Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Luca Massaro, Cecilia D’amico, ha i costumi di Santuzza Calì, le scenografie di Fabiana Di Marco e le musiche di Massimiliano Pace.
Molière mette in scena le vicende familiari del povero Argante, un ipocondriaco che si circonda di medici inetti e furbi farmacisti, ben contenti di alimentare le sue ansie per tornaconto personale. Argante è a tal punto prigioniero della sua paura, da voler maritare la figlia Angelica con il figlio di un medico, benché la ragazza sia innamorata del giovane Cleante, in modo da avere così un dottore in famiglia sempre a sua disposizione. Sua moglie Belinda (matrigna di Angelica) è una donna avida e meschina, che disprezza il marito e lascia che Argante, vittima di sé stesso, diventi il burattino di chi gli sta intorno. Ma grazie all’intervento della furba e affezionata serva Tonina e del fratello, Argante ordirà un inganno in grado di fargli aprire gli occhi sulla realtà che la circonda.
«Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che l’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Molière lo scrive per sé stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato: il rifiuto della propria esistenza. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Molière viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo. Molière, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel’900 vedranno la luce. Si ride, e anche tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui per non affrontare il proprio» racconta il regista Guglielmo Ferro.
Orario spettacolo: sabato ore 21/ domenica ore 17
Biglietti:
Poltronissima: intero euro 27,00 + 2,00 prev. ridotto euro 25,00 + 2,00 prev.
Poltrona: intero euro 25,00 + 2,00 prev. ridotto euro 23,00 + 2,00 prev.
Galleria: intero euro 22,00 + 1,50 prev. ridotto euro 20,00 + 1,50 prev.
Balconata: intero euro 18,00 + 1,50 prev. ridotto euro 16,00 + 1,50 prev.
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botteghino: dal martedì al sabato orari 9.00 -13.00 / 15.00 – 19.00
Apertura in caso di spettacolo: domenica e festivi 16.00 – 17.30