Mercoledì 26 luglio (inizio ore 21,15) al Teatro romano di Ferento sarà di scena Paolo Rossi accompagnato alla chitarra da Emanuele Dell’Aquila con “Stand up Omero”, progetto e regia di Sergio Maifredi. Paolo Rossi legge l’Odissea e aggiunge alle parole di Omero le sue personali considerazioni, in una visione del mondo capace di legare passato e presente. Il patto con il pubblico è questo: partire da una delle pagine letterarie più belle di tutti i tempi e attraverso le parole interiorizzate da un artista contemporaneo, che usa la sua voce come un tempo facevano i cantastorie per raccontare l’avventura di Omero, arrivare a capire cos’è diventato l’uomo oggi. Perché questa storia non è mai finita. C’è sempre qualcuno che parte per risolvere un problema e sul suo cammino incontra mille ostacoli. C’è sempre qualcuno che decide di tornare a casa e la trova cambiata, almeno quanto è cambiato lui.
Paolo Rossi è il mattatore e racconta un’Odissea che parte da lontano ma arriva dritta a oggi, restituita da un attore che ha deciso di salire sul palco per non recitare, perché non è più il tempo della finzione. L’idea è raccontare l’Odissea in un’ora con la tecnica degli stand up comedian, i cabarettisti che affrontano il pubblico solo con la parola.
“In questo momento – dichiara Paolo Rossi – voglio tornare a raccontare storie dal vivo. L’importanza di raccontare storie è fondamentale per portare un conforto laico alle persone. Per me – continua – Omero forse non è mai esistito, era il nome di una cooperativa di cantastorie. Forse tutta la storia dell’Odissea è Ulisse che l’ha commissionata ad Omero, perché non sapeva cosa dire a sua moglie dopo avere impiegato dieci anni per tornare a casa”.
L’esordio sulle scene di Paolo Rossi risale al 1978 come interprete di “Histoire du soldat” di Igor Stravinskij. Nella seconda metà degli anni ottanta è tra i protagonisti dei film di Carlo Vanzina Via Montenapoleone (1986) e Montecarlo Gran Casinò (1987): nel primo interpreta uno yuppie rampante mentre nel secondo è un baro che spalleggia Ezio Greggio. Ben presto emerge il suo modo di fare teatro e successivamente di fare televisione. Si è ripetutamente cimentato nella rilettura personalissima di classici. Il suo stile ha sempre affascinato gli spettatori.
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