Si terrà mercoledì 27 settembre la giornata che l’ateneo della Tuscia ha deciso di dedicare alla prima Festa dell’arte, un’ iniziativa che intende celebrare l’arte non soltanto in quanto una delle principali ricchezze del Paese, ma soprattutto come forma di creatività e di espressione che vive e si rinnova quotidianamente nel rapporto che stabilisce con i fruitori.
Di qui la motivazione del titolo “Sentire e vedere l’arte”, che i curatori della Festa, docenti e studenti degli insegnamenti artistici del corso di laurea interclasse magistrale in Archeologia e storia dell’arte. Tutela e valorizzazione del Dipartimento DISTU, hanno scelto per questa prima edizione. L’obiettivo è offrire alla città di Viterbo e a tutti i visitatori che interverranno l’occasione per entrare in diretta comunicazione con l’arte, attraverso la proposta di opere , di racconti di fruizioni estetiche e di recuperi di opere d’arte.
La Festa dell’arte sarà aperta alle 10.00 nell’auditorium di Santa Maria in Gradi dell’Università della Tuscia dal seminario di Francesco Antinucci, direttore di ricerca all’Istituto di Scienze Tecnologie della Cognizione del CNR, con un intervento dal titolo Tecnologie per conoscere, vedere e sentire l’arte. Al termine del seminario i visitatori potranno seguire la visita guidata al Sistema Museale d’Ateneo.
Nel pomeriggio, a partire dalle 14.00, la Festa continuerà nel complesso San Carlo, sede del DISTU, dove un caleidoscopio di proposte permetterà di “vedere” e “sentire” l’arte da vicino. Paolo Procaccioli guiderà, nell’Aula Magna, Tra baci e morsi: la parola poetica e l’arte del Rinascimento, una breve rassegna di testi poetici di argomento artistico che comprenderà alcuni sonetti di Pietro Aretino celebrativi di quadri di Tiziano e di altri artisti. Sempre nell’aula magna, Patrizia Mania curerà l’installazione Outstanding 7 di Fabrizio Crisafulli, regista teatrale ed artista visivo.
Seguirà negli spazi retrostanti l’Aula Magna l’inaugurazione di alcune mostre: da quella delle fotografie di Gaetano Alfano Materie e forme. Il racconto del fotografo, a cura di Maria Ida Catalano, a Banchetti compositioni di vivande et apparecchio generale. Arte culinaria e servizi da tavola nell’Alto Lazio tra Medioevo e Rinascimento a cura di Giuseppe Romagnoli e Francesca Alhaique.
C’è ancora Narrare per immagini la Cappadocia a cura di Maria Raffaella Menna e Paola Pogliani, che si compone di una mostra fotografica e di un video ideati e realizzati all’interno della missione in Turchia dell’Università della Tuscia, La pittura rupestre in Cappadocia. Per un progetto di conoscenza, conservazione e restauro, diretta da Maria Andaloro, prof emerito dell’Università della Tuscia. Simultaneamente verranno proiettati i documentari: Archeologia nell’oscurità. Scavi archeologici nella “Grotta di Fondarca”, a cura di Gian Maria Di Nocera. Per la cura di Stefano De Angeli verrà riproposto il film Bianchi Bandinelli e la colonna Traiana di Luciano Emmer.
Alle 17.00, in Aula Magna, l’attrice Silvia Giuliano interpreterà il Processo alla strega, a cura di Anna Modigliani, ispirato alla recente pubblicazione del processo alla strega Bellezza Orsini, svoltosi nel 1528 presso la Rocca di Fiano (Michele Di Sivo, La costruzione di una strega, Bellezza Orsini (1528), Roma, Roma nel Rinascimento, 2016).
In stretta relazione verrà proiettato il film Niki de Saint Phalle. An architect’s dream, 2014 a cura di Elisabetta Cristallini. Infine, a potenziare l’incipit del “sentire e vedere l’arte” concluderà la giornata un concerto di Lvdi