Venerdì 3 febbraio alle ore 18.00 presso la biblioteca comunale “Enrico Minio” di Civita Castellana si rinnova l’appuntamento con il ciclo di conferenze che ha l’obiettivo di approfondire momenti ed eventi della storia trimillenaria della città falisca e del suo territorio.
A parlare di “Architettura religiosa a Civita Castellana nei secoli XII-XIII: influssi, innesti, contaminazioni, scambi di esperienze” sarà il professor Luca Creti, dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Il monumento più significativo, artisticamente più rappresentativo di Civita Castellana, è la cattedrale romanica dei Cosmati. È senza dubbio l’opera più nota di questa famiglia di marmorari romani, che vi lavorarono dalla fine del XII secolo fino alla metà circa del successivo, abbellendola di marmi e di mosaici. La maestosa facciata della chiesa compare in tutti i libri di storia dell’arte medievale e costituisce un monumento complesso sia per i successivi interventi di restauro e di ammodernamento, sia per le stratificazioni che presenta. Della costruzione duecentesca conserva tuttora il pavimento e le transenne; possiede inoltre una delle cripte più belle dell’Alto Lazio.
Lo studioso che la conosce più a fondo, si può dire fin nelle pieghe più recondite, è il prof. Luca Creti, docente presso la facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma. Sono ormai decenni che egli si occupa ininterrottamente della cattedrale, fin da quando la scelse come oggetto della sua tesi di laurea. Nell conferenza, che terrà il giorno venerdì 3 febbraio alle ore 18,00 presso la Biblioteca comunale “Enrico Minio”,il professore illustrerà i risultati più recenti della sua indagine, affrontando il tema dell’architettura religiosa a Civita Castellana nei secoli XII-XIII, mettendo in evidenza gli influssi, gli innesti, le contaminazioni e gli scambi di esperienze artistiche e culturali che è possibile riconoscere nelle varie fasi di costruzione.