Nuovo appuntamento con l’Associazione Kimairah per il ciclo di conferenze “Un caffè con la storia”. L’incontro di sabato 5 maggio 2018 sarà all’aria aperta per conoscere meglio “Il Castellaccio di Caporipa” grazie all’esperto di archeologia Luciano Santella.
Il Castellaccio di Caporipa ha sempre stimolato le fantasie di chi lo conosce, con la sua posizione a strapiombo su canaloni traboccanti di rigogliosa vegetazione, con il suo fossato e le mura in tufo, con la scarsità di notizie sulle sue origini.
Ma nell’Ottobre del 1982 la Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale, con la collaborazione del Centro di Catalogazione dei Beni Culturali dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, effettuò una campagna di scavo che confermò l’interesse meritato dal sito e spinse gli esperti a tornare qualche anno dopo per effettuare ulteriori rilievi col supporto dell’Ufficio Tecnico dell’Università degli Studi della Tuscia.
Lo studio dei dati raccolti, confrontati con quelli provenienti da altre zone archeologiche e integrati con la documentazione storica, hanno portato a pensare che il nostro Castellaccio debba le sue origini al duro conflitto fra Roma e Tarquinia, in un periodo compreso tra il 358 e il 308 a.C.
Per fronteggiare l’avanzata dei romani, ormai insediati a Sutri, i tarquiniesi realizzarono una serie di fortificazioni (oppida) lungo il fiume Mignone, che hanno le stesse caratteristiche costruttive del Castellaccio. Questa linea difensiva si chiudeva proprio a Caporipa, a ridosso di quella Selva Cimina che gli etruschi consideravano impenetrabile. Ma la storia gli diede torto …
Sabato 5 maggio, Luciano Santella, co-autore di una pubblicazione sugli scavi e gli studi sul Castellaccio, illustrerà direttamente sul posto le scoperte e le ipotesi che raccontano la lunga storia di questo sito.
Appuntamento alle 15.30 alla stazione F.S. di Capranica.
