Divenire grande per poi dissolversi e cadere nell’oblio, questa la sorte dell’antica città di Tarquinia, diventata ben presto la regina del mare etrusco, le cui rovine sono situate fuori dai circuiti ed aree turistiche, dell’attuale centro abitato. Tarquinia per il turista significa “necropoli”. Egli infatti si aspetta la discesa nelle camere ipogee, la carezza umida del tufo e quindi gli affreschi della più antica “pinacoteca” d’Italia. Non tutti scelgono di completare la visita passando per i luoghi dove sorgeva la grandiosa acropoli ed è lì che noi siamo diretti.
La città di Tarquinia, in etrusco Tarch(u)na, sorgeva come quasi tutte le città etrusche, su di un colle a forma di sperone oggi denominato “Pian della Civita”, a circa 6 km distanza dal mare, naturalmente fortificato e difeso su tre lati da ripidi ciglioni calcarei e dai corsi d’acqua. La posizione della città era eccezionalmente favorevole sia dal punto di vista strategico, sia da quello commerciale ed oggi, per questo, offre dei percorsi di particolare bellezza naturalistica, archeologica, paesaggistica e panoramica. La città fu dotata di un’imponente cinta muraria in blocchi regolari di calcare e di tufo, lunga circa 8 km, con numerose porte urbiche e strutture di vario tipo.
In seguito la storia e la natura cancellarono le vestigia del tempo passato e di luoghi che sembravano eterni. Ma qualcosa di meraviglioso è rimasto! Sulla sommità del pianoro, si ergono le imponenti rovine del più grande tempio etrusco fino ad oggi conosciuto, noto con il nome di “Ara della Regina”. Utilizzato per la celebrazione di riti e preghiere, è ritenuto il luogo dell’apparizione miracolosa del divino Tagete, al quale la tradizione attribuisce la rivelazione dell’aruspicina, la religione etrusca, a Tarconte, l’eroe fondatore della città. Significativi rinvenimenti inglobati nella struttura testimoniano l’importanza del luogo e la volontà di perpetuare la memoria degli antichi culti.
Si percorreranno ambienti completamente diversi e di grande fascino. Un bosco ad alto fusto ci condurrà lungo il “sentiero dei bottini”, progettati nei primi decenni del 1700 per convogliare le acque delle antiche sorgenti all’acquedotto delle Arcatelle ormai non più funzionante. Con il termine “buctinus“, così chiamato per la volta a “botte” del condotto, si intendono delle piccole costruzione in muratura che indicano esternamente, uno dei punti in cui passa la rete di acquedotti sotterranei.
L’antica città di Tarquinia, per la sua posizione collinare, ha dovuto ricorrere a scelte alternative per l’approvvigionamento e convogliamento delle acque, realizzando un ingegnoso sistema di cunicoli scavati, che oggi è possibile ammirare negli unici manufatti esterni e conservati, necessari per la pulizia, manutenzione ed ispezione dei condotti. Nel sentiero si avranno delle incredibili ed inaspettate sorprese, incontrando delle Sughere giganti, che come secolari guardiani, vegliano sulla storia di questa ricca ed antichissima terra.
Sarà proprio dal pianoro che si inizierà a percorrere un percorso estremamente panoramico ed interessante sia per la grande apertura dell’inconfondibile paesaggio tarquiniese che sembra uscito da un acquerello che per il terreno che calpesteremo disseminato da infinti frammenti di conchiglie e fossili, testimonianza del mare che ora non c’è più. Si percorreranno milioni di anni su ambienti diversi, con panorami mozzafiato in un percorso inedito: Un vero viaggio nel tempo, letteralmente tra terra e mare!
Escursione a cura di Antico Presente
Guide
Sabrina Moscatelli guida turistica e guida ambientale escursionistica A.I.G.A.E e Giuseppe Di Filippo, Guida Ambientale Escursionistica iscritta nel registro nazionale A.I.G.A.E.
Dati tecnici
Il percorso di facile/media difficoltà con una lunghezza di 10 km circa e un dislivello di 200 metri. Durata 5 ore compreso la pausa per il pranzo. Nel percorso potrebbe esserci fango.
Appuntamento
Domenica 9 maggio 2021 ore 10.00
Equipaggiamento
Abbigliamento sportivo, giacca impermeabile, scarponcini da trekking, acqua e pranzo al sacco. Utili i bastoncini.
Condizioni
Prenotazione obbligatoria alla quale si riceverà conferma sulla disponibilità.
La guida si riserva il diritto di annullare o modificare l’itinerario proposto a sua discrezione, per garantire la sicurezza in base alle condizioni del meteo, del sentiero e dei partecipanti.
Con la prenotazione i partecipanti dichiarano di avere la giusta preparazione per l’escursione.
Quota individuale
€13,00 comprensiva di polizza professionale RC. I ragazzi fino a 16 anni non pagano mai la quota di partecipazione ma solo gli ingressi ove richiesti.
Informazioni e prenotazioni
Sabrina 339.5718135 info@anticopresente.it www.anticopresente.it
Nota COVID
Ai sensi delle vigenti disposizioni per l’emergenza da COVID-19, per la partecipazione all’attività è OBBLIGATORIO che ciascun partecipante:
- sia dotato di propria mascherina protettiva;
- sia dotato di flaconcino di gel disinfettante non autoprodotto;
- mantenga rigorosamente la distanza interpersonale di 2 metri. La mascherina andrà indossata nei momenti in cui non sarà possibile rispettare tale distanza;
- è vietato scambiarsi oggetti di qualsiasi tipo (cibo, acqua ecc).