Bassano in Teverina è un piccolo centro, situato al confine tra Lazio ed Umbria, a circa 22 Km da Viterbo. Posto in una posizione che domina dall’alto la Valle del Tevere, Bassano in Teverina, si estende in prossimità delle propaggini dei Monti Cimini.
Dal suo famoso belvedere, si può ammirare uno splendido panorama sulla Valle del Tevere e sulla vicina Umbria. Passeggiando tra le strade di Bassano, si incontrano Chiese antiche di varie epoche a testimonianza di un’epoca e di una storia antiche. Nelle vicinanze è poi possibile anche visitare le diverse tombe etrusche in località Poggio Zucco.
STORIA DI BASSANO IN TEVERINA
Paese dalle origini etrusche, con una ricca storia medievale che lascia le sue tracce nell’antico borgo, uno dei più belli di tutta la Tuscia. Le origini etrusche sono testimoniate dalle porzioni di fortificazioni ancora oggi conservate e da una necropoli in località Poggio Zucco.
A poca distanza dal borgo troviamo il lago di Bassano, localmente noto come il “Laghetto”, descritto da Plinio il Giovane come “una ruota messa a giacere, con un circonferenza in tutto regolare… di colore, più pallido, più verde e più intenso del marino”. Ad oggi il lago è parzialmente interrato e si caratterizza da acque lattiginose dovute alle sorgenti sulfuree che lo alimentano.
Presso di esso, attorno al 360 a.C., i Romani inflissero agli Etruschi una clamorosa sconfitta. Il borgo passò successivamente sotto il dominio della Santa Sede, per poi essere governato, dal XIII al XV secolo, da un castellano, nominato dal Rettore del Patrimonio, finché a metà del 1500 non fu venduto da Papa Pio IV alla famiglia trentina dei Madruzzo.
Nel 1943, l’esplosione, nella stazione di Bassano, di un treno tedesco carico di munizioni, distrusse l’antico borgo, che venne abbandonato per inagibilità. La popolazione però ricostruì, a monte di quello vecchio, il paese nuovo, che nel 1958 riottenne la dignità di Comune, dopo essere stato, per circa trentuno anni, aggregato a quello di Orte. Oggi l’antico borgo di Bassano in Teverina è riunito intorno al castello e alla romanica chiesa di Santa Maria dei Lumi. A Natale poi, il borgo si popola di un’ atmosfera suggestiva e affascinante, complice anche la rappresentazione del Presepe vivente.
LA TORRE DELL’OROLOGIO
Dai resoconti delle visite pastorali effettuate dalla diocesi di Orte, risulta che il campanile della chiesa di Santa Maria dei Lumi fu eretto tra il 1000 e il 1300 a circa 12 metri dalla facciata della chiesa, con l’intento di essere utilizzato anche come torre a carattere militare. Ben presto, però, questo rimase inutilizzato perché venne costruito un altro piccolo campanile sopra il tetto della chiesa (per rendere le corde delle campane più a portata di mano).
La torre venne costruita attorno a questo campanile tra il 1559 e il 1571 per volontà della famiglia Madruzzo (feudataria di Bassano in quel periodo), che volle munire il borgo di un sistema difensivo più efficace e di un simbolo di prestigio familiare.
Questa caratteristica del campanile nella torre era assolutamente sconosciuta fino agli anni Settanta del 1900, in quanto del campanile nascosto si era finito per ignorare l’esistenza. Fu nel corso dei lavori eseguiti per il consolidamento della torre che fu fatta la scoperta. Informata la Soprintendenza, venne elaborato un progetto mirante alla coesistenza delle due strutture, non abbattendo cioè la torre e permettendo comunque la visione del campanile interno, al quale fu addossato materiale di riempimento. Il restauro iniziò nel 1976 e terminò nel 1984, anno in cui furono pubblicati i risultati.
Diversi anni dopo, mentre un operaio procedeva sul selciato a qualche metro dalla torre, si vide sprofondare il piede in una buca. Esploratala, si è constatata l’esistenza di una cisterna che era stata ricoperta e di cui, come per il campanile, si ignorava l’esistenza. Il pozzo ha una profondità di circa 10 metri (seppur non ancora scavato completamente) e un diametro di 2 m. È rivestito di mattoncini che in alto tendono a chiuderne la bocca. Tra il terriccio scavato si sono trovati cocci, pezzi di stoviglie, monete antiche ed altri oggetti non bene identificati.