Latera si trova in prossimità del confine con la Toscana, a pochi chilometri dal lago di Bolsena. In particolare, il paese, si trova nel territorio dei Monti Volsini ed è arroccato su di un colle, situato al margine nord-orientale di una vallata di origine vulcanica. Il paese è un piccolo borgo dalla tipica struttura medievale, ancora perfettamente mantenuta. Circondata e protetta da fitti boschi che la nascondono, Latera potrebbe sfuggire agli occhi meno attenti dei viaggiatori. Da questa sua peculiarità, si pensa che il nome Latera derivi dal latino “latere”, ossia nascondere.
Il paesaggio che circonda Latera è molto suggestivo, con viste sul lago di Bolsena e il più vicino lago di Mezzano. Il paese sorge nella Caldera di Latera, una formazione vulcanica di grande rilievo geologico, che ospita specie di flora e fauna piuttosto rare ed inconsuete. Vanta una storia antichissima, con tracce e testimonianze risalenti al 5000 a.C., ma il borgo risale all’epoca medievale, con antiche mura ed edifici dell’epoca.
Latera offre anche soddisfazione alle buone forchette, con la sagra del pizzicotto, la tipica pasta fatta con l’impasto del pane, cotto in acqua. Ma non solo, celebre è anche la sagra del marrone di Latera, uno dei prodotti più importanti della zona.
STORIA DI LATERA
La storia di Latera, come quella legata a molti dei paesi del territorio della Tuscia, è molto antica. Reperti archeologici ritrovati sul suo territorio risalgono infatti al 5000 a.C. In epoca etrusca divenne centro di molte attività e insediamento piuttosto importante, il tutto testimoniato dai numerosi ritrovamenti.
Non si hanno notizie certe sul periodo romano. Certo è invece il fatto che durante l’invasione longobarda, il territorio di Latera fu a lungo conteso. L’attuale castello infatti, sorge sulle rovine di un’antica fortificazione longobarda. In epoca medievale, Latera divenne inizialmente una Rocca Aldobrandesca, ossia una delle fortificazione medievali voluta dalla famiglia Aldobrandeschi e successivamente un possedimento di Orvieto.
Dopo molte invasioni e scorribande, anche ad opera di Ludovico il Bavaro (1351), Latera diventò possedimento della Santa Sede, fino a che Papa Gregorio XII nel 1408, non concesse il vicariato di Latera a Ranuccio Farnese. Latera divenne così, assieme al paese di Farnese, un ducato indipendente e questo risparmiò i due paesi dalla distruzione, che invece colpì il vicino e potente Ducato di Castro.
La famiglia Farnese continuò a governare sul paese di Latera fino al 1668, anno in cui morì l’ultimo della dinastia. Dopo l’epoca Farnese, Latera tornò a far parte dei possedimenti della Chiesa e successivamente sotto il governo di Orvieto. Latera fu testimone della campagna garibaldina per la liberazione di Roma nel 1867 e con l’Unità d’Italia, nel 1870, divenne un comune indipendente. Della storia successiva non si hanno molte notizie, ma si sa per certo che fu teatro di scorribande di molti briganti, tra cui Damiano Menichetti e Fortunato Ansuini.
IL MARRONE DI LATERA
Il marrone di Latera ha un colore marrone tendente al rossiccio, una pezzatura grande, forma circolare-globosa, molto omogenea, con una pellicola sottile, di colore giallognolo, facilmente asportabile; il frutto ha un sapore dolciastro più o meno intenso.
I castagni hanno un’altezza variabile tra 20 e 30 metri con chiome che assumono un aspetto molto ampio con un portamento che si sviluppa secondo forme naturali; i tronchi hanno, per lo più, un andamento non rettilineo, prima di biforcarsi in rami principali e secondari.
Il terreno erboso dei castagneti viene mantenuto pulito con operazioni di sfalcio eseguita poco prima della raccolta; non si tratta di piante mantenute in allevamento ma di castagni che crescono allo stato naturale; la loro potatura non viene praticata ma si eliminano solamente i rami secchi.La raccolta delle castagne avviene manualmente per tutto il mese di ottobre e consiste nella raccolta delle castagne cadute in terra e fuoriuscite dai ricci.
Durante la fase di raccolta viene anche eseguita una veloce cernita e selezione dei frutti; le castagne raccolte vengono messe in cassette di legno o sacchi di juta e vendute tal quali o sottoposte all’operazione di “Curatura” o “Bagnatura” in acqua a temperatura ambiente per 7-8 giorni senza aggiunta di alcun prodotto chimico.
Terminata la “curatura”, i frutti vengono scolati e selezionati al fine di eliminare quelli visibilmente guasti; la successiva asciugatura avviene attraverso frequenti paleggiamenti, le “trapalature” delle castagne, sistemate su pavimenti puliti e porosi degli stabilimenti. Durante questa fase le castagne subiscono un’ulteriore selezione: i frutti di piccola pezzatura vengono dati come alimentazione ai maiali, il resto va in vendita al pubblico ed alimenta la grande Sagra del marrone di Latera.