Montalto di Castro è una bella cittadina situata a circa 60 Km dal capoluogo Viterbo ed è perfettamente collegata al suo lido posto a soli 4 Km dalla Città. Montalto di Castro occupa uno sperone tufaceo posto sulla riva sinistra del fiume Fiora, a breve distanza dalla costa tirrenica. Il paese, per lunghi secoli piccolo borgo agricolo posto all’estremità settentrionale della Tuscia Romana, ha conosciuto un notevole sviluppo economico e demografico soprattutto negli ultimi trent’ anni.
L’agricoltura ed il turismo estivo sono le sue principali risorse, ma anche il turismo culturale ha cominciato ultimamente a sviluppare le grandi potenzialità offerte dal territorio.
Marina di Montalto di Castro è una attrezzata località turistica situata a quattro chilometri da Montalto. Marina di Montalto si è sviluppata a partire dagli anni Cinquanta. Le ampie spiagge sabbiose, le vaste pinete e le funzionali strutture ricettive fanno di questo centro un luogo ideale per la villeggiatura. Nei pressi della foce del Fiora si trovano un massiccio edificio che fungeva, probabilmente, da magazzino del grano e una torre a pianta quadrata, recentemente restaurata, costruita forse nel XV secolo. Più a sud, in località Punta delle Murelle, affiorano a breve distanza dalla riva le antiche strutture del porto Regisvilla.
Nei pressi di Montalto era situato Forum Aureli, una delle tante stazioni romane sulla Via Aurerlia. Il Castrum Montis Alti è citato per la prima volta in una bolla papale del IX secolo,dove viene elencato tra i possedimenti della Camera Apostolica. Per tutto il medioevo fu al centro di continui contrasti tra la Chiesa di Roma e i feudatari locali, tra cui si ricordano gli Aldobrandeschi di Santa Fiora,i Prefetti di Vico e gli Orsini, che edificarono la rocca. Dal 1537 al 1649 fece parte del Ducato di Castro, feudo creato dal papa Paolo III Farnese per il figlio Pierluigi.
Con la distruzione di Castro (1649) Montalto venne reintegrato nello Stato della Chiesa, a cui appartenne fino al 1870. I primi tentativi di risanamento delle campagne, per lunghi secoli largamente paludose e afflitte dalla malaria, si ebbero a partire dal XVIII secolo ma è solo nell’ultimo dopoguerra, con la creazione dell’ Ente Maremma, che si è avuta la trasformazione decisiva e queste campagne hanno assunto l’aspetto fertile che oggi vediamo.
Nel centro storico di Montalto di Castro fanno bella mostra di sé piccole piazze, vicoli con tanto di archi, tratti di mura di cinta, lo stesso assetto urbanistico del centro storico evidenziano con particolare suggestione i tratti tipicamente medioevali.
L’abitato di Montalto di Castro è dominato dal Castello Guglielmi, il cui nucleo più antico è costituito dall’imponente torre quadrangolare con basamento a scarpa. Costruito probabilmente nel XV secolo dagli Orsini, come ricordato dalla lapide posta sulla torre, il castello subì in seguito numerose ristrutturazioni.
Alla fine del XVIII secolo venne rialzato di un piano e nel secolo scorso vennero aggiunte la loggia e la merlatura attuale. Da una porta ricavata nel tratto settentrionale delle mura si accede alla piazza Felice Guglielmi su cui prospetta la facciata neoclassica di S. Croce. Sul lato opposto all’entrata attuale, un antico portale a sesto acuto, poggiante su capitelli decorati, suggerisce l’antico orientamento dell’edificio. L’interno è a navata unica e al di sopra dell’altare, custodito entro una teca in vetro, si conserva un pregevole dipinto, raffigurante la Madonna con il bambino, detto ” La Madonna della Vittoria “.
Percorrendo via Soldatelli si giunge davanti alla bella facciata settecentesca della parrocchiale di S. Maria Assunta. L’edificio mostra sopra il portale di travertino lo stemma di papa Pio VI Braschi che ne promosse il completo rifacimento nel 1783. L’interno, a unica navata, è decorato con interessanti dipinti della fine del XVIII secolo. In una teca, sulla destra, sono conservate le reliquie di Quirino e Candido, santi patroni di Montalto.
In Piazza Giacomo Matteotti si trova il Palazzo del Comune di Montalto di Castro. La struttura, sorta in origine ai limiti dell’area urbana come convento francescano, venne successivamente trasformata in fortezza dai Farnese e inglobata nella cinta muraria. Fuori dal centro storico, in prossimità della Via Aurelia, si incontrano le settecentesche fontane delle Tre Cannelle e del Mascherone, entrambe con lunghe epigrafi sormontate dallo stemma del Comune di Montalto di Castro.
Lungo la strada per Marina di Montalto di Castro si può notare,sulla sinistra, la chiesa di S. Sisto, costruita dai frati Agostiniani forse nel XIII secolo e in seguito trasformata prima in lazzaretto e quindi in ospedale. La chiesa e l’annesso convento ospiteranno prossimamente il Museo-Centro di Documentazione sull’area archeologica di Vulci.
Montalto di Castro fu fondata nel V secolo d.c. dagli abitanti di una città della costa che si ritirarono sulla piccola altura, dove sorge il centro antico, per difendersi dalle scorrerie dei pirati. Le incursioni dei Saraceni tormentarono le nostre coste dal secolo ottavo al secolo dodicesimo.
Montalto di castro esce dalla leggenda ed entra nella storia nel 853 d.C. in una bolla di Papa Leone IV diretta a Virobono, vescovo di Tuscania, compare, per la prima volta, il nome di Montis Alti. Nel documento papale si legge che il castrum Montis Alti appartiene alla Diocesi di Tuscania, alla quale serviva anche da porto.Il Castrum Montis Alti fu luogo di confine, sia verso il mare infestato dai Saraceni, sia verso la Toscana occupata dai nemici Longobardi e, come pure per il suo sterminato, incolto, pestilenziale territorio divenne ben presto un prezioso luogo di difesa, un castello, un castrum. Anche il castello Orsini, il monumento più interessante di Montalto di Castro ha una origine leggendaria.
La costruzione si fa risalire a Desiderio (VIII sec.), duca di Tuscia, poi re dei Longobardi, ma non esiste alcun documento storico sull’edificazione del primo castello in Montalto di castro. Per secoli, il territorio montaltese fu devastato dalla lotta sostenuta contro i Pontefici e gli Stati loro alleati, dai potenti baroni di Vico, che furono signori feudali di Montalto sin dalla metà del secolo XII. Questa lunga lotta tra i Papi e i baroni di Vico, quasi annichilì il castello di Montalto. Le campagne in rovina, le case abbandonate, un grande decremento della popolazione.
Papa Martino V, per impedire che Montalto fosse cancellato dalla storia, il 28 febbraio 1421 pubblicò una bolla a favore dei pochi montaltesi rimasti nel nostro territorio. La bolla predetta prevedeva che i pochi abitanti rimasti, non fossero “molestati” per due, ovvero quattro anni per i delitti commessi nei luoghi della chiesa. Il Papa si interessò anche delle condizioni dei terreni, delle case diroccate e delle vigne abbandonate. La bolla di Papa Martino V del 28 febbraio 1421 è di importanza fondamentale per conoscere la storia di Montalto di Castro in Provincia di Viterbo.