| #BORGHIDELLATUSCIA | Orte

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Il centro storico di Orte è molto abitato, ha una struttura compatta a pianta ellittica che si adatta perfettamente alla forma del colle sul quale sorge il paese, situato a 134 mt s.l.m. su uno sperone di origine tufacea infatti è possibile scorgere il borgo già da lontano, in quanto sovrasta ampiamente la valle del Tevere. Orte è un comune con poco meno di ottomila abitanti, dista dal Capoluogo Viterbo circa 24 km.

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Grazie alla sua particolare posizione geografica Orte è un importante nodo ferroviario ed autostradale a livello nazionale. Vi sono documenti che risalgono addirittura all’epoca preistorica i quali attestano la presenza di popolazioni in queste zone. Orte fu a lungo dominio Etrusco e grazie alla sua posizione strategica divenne un fiorente Municipio centro di numerosi scambi commerciali con la vicina Roma. Successivamente Orte fu invasa dai barbari, per poi divenire definitivamente patrimonio della chiesa.

Nel 1798 Orte fu occupata dalle truppe francesi, i quali imposero pesanti imposte. Durante l’ottocento i francesi lasciarono queste aree e Orte inizio un lento processo di ripresa, dopo anche una grave carestia. Nel 1864 a Orte venne costruita la ferrovia, e la ripresa economica ebbe un grande impulso. Nell’ultimo conflitto mondiale, vista l’importanza del noto ferroviario Orte fu pesantemente bombardata ed Orte Scalo, così si chiama il borgo nato intorno alla stazione ferroviaria, fu completamente raso al suolo. Il glorioso passato è oggi degnamente rappresentato dai tanti monumenti di Orte. 

La Processione del Cristo Morto di Orte, che si svolge ogni Venerdì Santo, è quasi certamente la più antica d’Italia nel suo genere. Risalente agli inizi del 1200 ha conservato intatta la sua forma originaria, un corteo mesto e devoto che accompagna Cristo alla sepoltura. La processione vede la partecipazione delle otto Confraternite attuali (oggi riunite in un Ente). 

La più antica di esse è quella di Santa Croce, si hanno testimonianze della sua presenza in Orte fin dal 1159. Alla processione partecipano circa 500 confratelli. Due i momenti solenni, nella piazza di Santa Maria ove c’è il canto del Miserere e alla conclusione del rito, fuori la chiesa di Santa Croce, quando viene intonato lo Stabat Mater.

CHIESA DI SANT’ANGELO

La cripta di S.Angelo venne alla luce nel 1981, si trova nell’attuale chiesa di S. Francesco. La chiesa è di chiaro stile romanico con qualche richiamo al gotico. La cripta fu riempita di materiale da riporto quando nel 1695 fu demolita la parte superiore della chiesa per costruirvi sopra l’attuale edificio barocco. Un’ultima trasformazione si ebbe agli inizi del secolo XIX, quando vi si trasferì la Compagnia della Misericordia e sull’altare Maggiore, al posto di S. Francesco fu collocato il seicencesco quadro della Madonna della Misericordia.

La fiera di merci si svolgeva in città e quella del bestiame al di là del fiume, detta Fiera dei Campanelli.

Le contrade, fin dai tempi degli antichi festeggiamenti dell’Ottava medievale ad Orte sono: Contrada di San Gregorio – Contrada Porcini – Contrada di Sant’Angelo –  Contrada di San Giovenale – Contrada dell’Olivola – Contrada di San Biagio – Contrada di San Sebastiano

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La partecipazione alla festa è molto sentita e si svolge tutti gli anni, dal 30 agosto, vigilia della festa patronale, per l’intera settimana seguente. Le Contrade dal 30 Agosto fino alla seconda domenica di Settembre festeggiano il Santo Patrono. Ogni giorno c’è festa in contrada con giochi, teatro, musica. L’ottavo giorno è dedicato al Palio degli Arcieri che si sfidano nella piazza centrale in rappresentanza della propria contrada, l’anello d’argento al quale tirano con archi di legno di tipo medievale.

Uomini e donne delle Contrade assistono alla sfida in abiti trecenteschi, formando un corteo che attraversa le vie della città. Gruppi più piccoli in rappresentanza delle contrade partecipano la sera del 31 Agosto alla Benedizione dei Gonfaloni in Cattedrale e nella prima domenica di Settembre al Corteo di notte, giuramento del Podestà.

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BASILICA CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA

Era il monumento più grandioso della città, secondo il Leoncini, fu edificata seguendo le forme di S. Pietro in Roma, modellata cioè sull’antica Basilica Costantiniana. La vecchia cattedrale fu demolita per lasciare spazio alla costruzione di una nuova, fu consacrata dal vescovo Giovanni Francesco Tenderini il 9 novembre 1721, sotto il pontificato di Innocenzo XIII. La facciata, come si presenta oggi, fu iniziata nel 1898 e inaugurata il primo settembre 1901.

CHIESA DI SAN PIETRO

Anche questa costruzione sorgeva addossata alla Rocca, nel 1431 anche la chiesa seguì le stesse vicissitudini della Rocca, pertanto fu necessario procedere alla ricostruzione. La nuova struttura risale dunque, alla prima metà del secolo XV. I successivi restauri dei secoli XVII e XVIII, le diedero l’attuale configurazione.

CHIESA DI SAN BIAGIO

La chiesa di origine romanica, si presenta oggi elegante e particolare, nel 1754 un terribile incendio la distrusse lasciando intatte solo le mura perimetrali, fu successivamente ricostruita nel 1757, è particolarmente interessate visitare la navata centrale interna.

MUSEO DIOCESANO 

La raccolta Diocesana, anche se costituita da un nucleo non vasto, presenta opere di notevole qualità ed interesse. Numerose le tavole a fondo oro dei secoli XII – XVI di scuola altolaziale, umbra e senese, tele, argenteria e paramenti sacri. D’eccezionale importanza il prezioso frammneto di mosaico della “Madonna bizantina” (VIII sec.) proveniente dall’oratorio di Giovanni VII (705 – 707) nella basilica di San Pietro in Vaticano. Il museo ha sede presso la chiesa romanica di San Silvestro risalente all’XI secolo.

MUSEO COMUNALE CIVICO ARCHEOLOGICO 

È allestito nell’antica chiesa di Sant’Antonio, custodisce ed espone i reperti rinvenuti negli scavi eseguiti ad Orte e nell’ambito del territorio comunale. È articolato in tre sezioni: Etrusca (dalla fine del VI agli inizi del III sec. a.c), Romana (dalla media Repubblica al tardo Impero) ed Alto Medioevo (dal VI all’XI secolo).

MUSEO DELLE CONFRATERNITE

Si trova all’interno della grande sacrestia della chiesa di Santa Croce (già ospedale). Conserva la più bella suppellettile delle Confraernite ortane. Gli oggetti devozionali esposti (XVII- – XVIII sec.) sono utilizzati il venerdì Santo per la processione del Cristo Morto. Tra tutte le opere spiccano la bara del 1626, il basamento dell’Addolorata (antedcedente di un decennio), due lampioni rossi settecenteschi, il bianco crocione seicentesco e una tavola cinquecentesca raffigurante Sant’Egidio.

STORIA DELLA CITTA’

Dal primitivo insediamento gli Etruschi trasferirono la loro dimora sul colle tufaceo ove ancora oggi la città di Orte è ubicata. La zona etrusca, fra il monte Cimino e il Tevere, fu più volte luogo di scontri tra Etruschi e Romani.

Ma fu nelle battaglie del 310 e del 283 a.C., combattute presso il lago Vadimone (situato nella zona di San Michele), che i romani distrussero gli Etruschi. Oggi il lago è quasi ridotto a pantano, ma nei dintorni affiorano ancora reperti vari ad ossa umane, alcune delle quali ricordano per proporzioni la corporatura dei galli Senoni alleati degli Etruschi. Nel periodo romano Orte si svegliò a nuova vita. Creata municipio, fu lasciata libera di autogovernarsi ma senza diritto di votare le leggi. Nel periodo agusteo furono edificate molte opere pubbliche. Fu costruito un ponte sul Tevere a cinque archi con torri (comune) in sostituzione del preesistente ponte in legno dell’epoca di Pompeo Magno. Il ponte (di cui non rimangono che tre monchi piloni) finché fu in piedi (1524) conferì ad Orte grande importanza perché per esso passava la Via Amerina che congiungeva Roma all’Umbria. Per soddisfare le esigenze idriche si costruì un acquedotto di nove archi, il quale riuniva la massa tufacea di Orte e quella della Bastia. Furono scavati inoltre ampie grotte nel vivo della rupe per adibirle a necropoli, lungo le cui pareti, ancora oggi, si possono vedere dei colombari. Nel II ° secolo dopo Cristo furono scelti tre siti fuori della città come sepolcreti; in uno di questi sono state rinvenute tombe con corredi funebri, ora restaurati.


Per la sua posizione strategica,Orte fu occupata dai Goti, dai Bizantini e dai Longobardi. Nell’VIII° secolo Orte entrò a far parte del Patrimonio di San Pietro in Tuscia, staccatasi dal primitivo corpo della Tuscia Bizantina e Longobarda. Nel 739 Orte fu sottratta alla Chiesa di Liutprando, che restituì a Papa Zaccaria nel 742, insieme con le città di Amelia Bomarzo. Durante il periodo bizantino furono costruite le mura e le porte della città restaurate poi da Leone IV° (847 – 855). Nel secolo XIII° Orte sostenne Bonifacio VIII° contro i colonna, ma nel 1375 si ribellò alla chiesa. Nel secolo XV° si arrese a Ladislao, Re di Napoli, dopodiché Orte ritornò definitivamente alla Chiesa, salvo il periodo dell’occupazione francese, durante la Rivoluzione del 1789. La città di Orte non ebbe feudatari ma si resse a Comune con podestà, nobili e popolo.

Nel 1200 fu compilato il primo statuto rinnovato nel 1395 e confermato successivamente nei papi Nicola V°, Sisto V°, Innocenzo VIII°. Nel corso dei secoli ai piedi del masso tufaceo sul quale è posta la città di Orte sorsero i borghi di San Giacomo, san Leonardo e Santo Stefano protetti da mura.

Essi furono abbandonati e ridotti a colture, a causa delle invasioni barbariche e delle lotte civili. Per accogliere gli abitanti entro le mura della città di Orte che occupava già tutta la superficie del masso la Comunità fu costretta a sopraelevare al massimo le case già esistenti, e a rafforzarle con i tipici archetti, posti a cavallo fra le strade. Nel territorio ortano, in antico molto più vasto, sorsero alcuni su ruderi romani, numerosi castelli appartenenti a nobili casate, e di cui restano visibili tracce. Nel XIII° e XIV° secolo Orte ebbe una notevole attività artistico intellettuale, tanto che poteva vantare una università. Si svilupparono le istituzioni ospedaliere e assistenziali, che oltre ad avere carattere religioso ebbero grande rilevanza economica. Le lotte fra Guelfi e Ghibellini, che raggiunsero il massimo furore nel secolo X° contribuirono a conferire al governo un sempre più marcato carattere di democraticità . Nel corso del tempo il podestà fu coadiuvato da altri magistrati, finché al capo del consiglio venne posto uno dei suoi membri, astratto a sorte ogni quindici giorni. La città di Orte era divisa in sette contrade che prendevano quasi tutte il nome del santo titolare della chiesa più importante esistente nella contrada stessa . Faceva eccezione l’ottava contrada , denominata Capo Castello, perché in essa era ubicata la Rocca di difesa della città.

Vi alloggiavano all’inizio del XIII° secolo, i Signori eletti dai pontefici fra i nobili che godevano della loro simpatia. Non si sa esattamente come questi Signori esercitassero il loro dominio. Ma è certo che mentre alcuni lasciavano una certa autonomia al Comune altri inferivano con spiccata tirannia contro il popolo. Fra questi ultimi primeggiava Antonio Colonna, eletto dallo Zio Martino V. Alla morte del Papa (1431) Antonio fu cacciato a furor di popolo, e la Rocca rasa al suolo, perché nessun tiranno vi potesse mai più alloggiare. Sulle sue rovine, verso la fine del XVI° secolo, fu costruito dagli Alberti un palazzo divenuto poi, di proprietà dei conti Manni. Anche se Orte conserva ancora intatta la caratteristica planimetria della città medioevale, accentrata attorno alla piazza maggiore, ove sboccano le vie principali, il fitto tessuto degli edifici più antichi fu parzialmente ricostruito, lungo i secoli XVI° XVIII°, con le nuove tipologie a palazzo, di cui ne sono esempio vari edifici, ubicati nella piazza centrale e nelle vie principali. L’insediamento umano nella zona di Orte risale all’età paleolitica, ciò è provato da alcuni oggetti di pietra, asce e punte di freccia, conservati nel Museo Preistorico di Roma.

L’origine di Orte resta comunque una questione quanto controversa, come l’etimologia del suo nome. Reperti presenti nei musei Etrusco-Gregoriano e Vaticano, rinvenuti in necropoli ora scomparse ed in quella tuttora esistente di Civita deserta (oggi Villa Pinciana, sul colle San Bernardino), attestano che Orte fu etrusca. Centro della Valle del Tevere Orte è situato su di un’alta rupe tufacea, quest’ultima appare circondata a Nord ed a Est da un’ansa del fiume Tevere, e a Sud dal solco del suo affluente torrente Rio Paranza. L’abitato centro storico ha una struttura compatta a pianta ellittica, adattata alla forma del collee le case periferiche si impiantano direttamente sul ciglio delle pareti a picco che appaiono perforate a varie altezze da antiche abitazioni scavate nella roccia tufacea.

In corrispondenza dello scalo ferroviario, si è formato in epoca più recente il centro di Orte Scalo.

L’OTTAVA DI SANT’EGIDIO

E’ una festa di antica tradizione, resa solenne da Papa Bonifacio IX nel 1396 con la concessione delle stesse indulgenze della Porziuncola di Assisi, viene menzionata anche negli antichi statuti comunali. Nell’antichità, particolarmente solenne era la grande processione alla quale partecipavano tutte le magistrature cittadine e le sedici corporazioni delle arti. Le corse dei cavalli all’anello esercitavano una grande attrazione, tanto che gli statuti del 1359 già prevedevano un luogo apposito (equinum) e la possibilità per qualunque cittadino ortano di parteciparvi. Facevano parte della festa anche i tornei di tiro con l’arco e con la balestra, corse podistiche e corse di barche sul Tevere, dette ludi tiberini o calate.

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