| #BORGHIDELLATUSCIA | Vignanello

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Vignanello è situato nella zona collinare posta ad est dei monti Cimini, a breve distanza dal capoluogo Viterbo. E’ un centro agricolo e turistico di antichissima origine, presenta ancora scorci che ricordano tempi ormai lontani. Diverse sono le vie di accesso al paese, ma l’itinerario ideale ci sembra quello che inizia dal bivio della Colonnetta, al confine con il territorio di Vallerano.

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Ci si inoltra nel viale del Vignola, l’antica via Ruspola e dopo essere passati tra platani e maestosi elci, si incontra la chiesa dedicata a San Lorenzo, annessa al convento delle Suore Passioniste, si giunge quindi alla monumentale Porta di peperino, a cui è unito un breve tratto della seconda cinta muraria.

Oltrepassata la Porta, si entra nel centro storico e appare subito la chiesa dei SS. Angeli Custodi, un tempo oratorio della Confraternita dei Sacconi, quindi il Borgo settecentesco, le cui abitazioni gradatamente scendono verso il centro del paese. Subito dopo l’ottocentesco Palazzo Comunale, oltre il ponte che supera via della Torre, si è ormai nel cuore di Vignanello, che sorge su una collina tufacea naturalmente difesa da pareti dirupate.

L’abitato originario si è sviluppato su di un lungo colle disteso da oriente a occidente, delimitato da due vallate in cui scorrono modesti corsi d’acqua. Le notizie circa sue origini ci provengono da tradizioni più o meno leggendarie, scrive Giovanni Petrucci nel suo libro Vignanello. Contraddittorie sono poi le versioni sulle sue origini. Vogliono alcuni che sorgesse il primitivo abitato ad opera di terrorizzati fuggiaschi dalle invasioni dei Goti che, calati in Italia sotto la guida di Alarico, coronarono la sinistra serie delle stragi e delle devastazioni col memorando sacco di Roma del 410. Nel 1870, con l’unità d’Italia, per Vignanello termina il dominio della Stato Pontificio ed entra così a far parte del Regno d’Italia.

I VINI DI VIGNANELLO

La coltivazione della vite nella zona dei Cimini è nota da tempo immemorabile. Il comune di Vignanello è al centro di un’area che dalle pendici del Monte Cimino degrada verso la Valle del Tevere, zona di produzione di ottimi vini. Nel 1911 la prima Cantina Sociale, sorta nel 1903, vinse la medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Torino con la presentazione del Greco di Vignanello.

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La Cooperativa Viticoltori dei Colli Cimini nel 1992 ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata per il Vignanello. Attualmente produce e commercializza vini DOC di qualità fra i quali si ricordano il Greco di Vignanello, il Vignanello Superiore, il Santa Bruna, il Rulliano, il Domnico.

Il Greco di Vignanello DOC, un bianco derivato da un vitigno autoctono, ha colore paglierino scarico con riflessi verdognoli, profumo e gusto delicatissimi, con retrogusto amarognolo, si abbina preferibilmente ai piatti di pesce. Il Vignanello Rosso DOC Santa Bruna, un rosso particolare in cui convivono al 50% Sangiovese e Ciliegiolo, nasce da un’attenta lavorazione dopo una soffice pressatura e fermentazione a temperatura controllata che gli conferiscono un colore rubino tenue, un profumo delicato con sentore di banana, un gusto persistente e vivace.

Il Vignanello Rosso DOC Riserva 1999 Rulliano nasce dal sapiente connubio di uve selezionate di Sangiovese, Ciliegiolo e Merlot. La macerazione di sette giorni, la fermentazione in piccoli recipienti di acciaio, la messa in barrique in primavera per circa otto mesi, la messa in vendita dopo un anno. Questo complesso processo permette di ottenere un vino rosso rubino intenso tendente al granato, delicato e caratteristico, di sapore asciutto, caldo, robusto ed armonico che si sposa perfettamente con i grandi arrosti della nostra tradizione, soprattutto se di cacciagione.

LE NOCCIOLE DI VIGNANELLO

La nocciola è tra i prodotti che tengono alto il prestigio gastronomico del Lazio, ha un elevato potere nutritivo, a tavola è ottima non solo nei classici biscotti, gelati, torte e torroni, ma anche e soprattutto nei dolci tipici vignanellesi quali i tozzetti o i crucchi. 

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Le nocciole vignanellesi sono del tipo Tonda Gentile Romana, la cui polpa chiara e consistente svela all’assaggio il gusto delicato tipico di questa varietà. La combinazione cioccolato e nocciole rappresenta il mix ideale per riacquistare buonumore e salute perché le caratteristiche nutrizionali delle nocciole, unite alle particolari virtù del cioccolato, determinano benefici effetti sia sull’umore che sullo stato fisico in quanto questo tipo di frutta secca, oltre a mantenere basso il livello di colesterolo nel sangue, stimola il sistema immunitario, inoltre le nocciole sono molto ricche di ferro,di potassio,di calcio,di fosforo e di sostanze antiossidanti che proteggono dall’invecchiamento.

L’OLIO DI VIGNANELLO

L’enorme varietà di aromi che l’olio d’oliva può avere lo rende un alimento utilizzabile in qualunque tipo di cucina. I conoscitori e gli amatori sanno che l’olio d’oliva può essere fruttato o speziato, dolce o amaro, forte o delicato, il suo gusto infatti è fortemente determinato da diversi fattori naturali. L’olio extravergine di oliva prodotto a Vignanello è di eccezionali caratteristiche qualitative, di bassissima acidità, col fragrante aroma e sapore del frutto. Particolarmente indicato per chi ama un’alimentazione sana e genuina. Le olive,raccolte in molti casi ancora a mano, vengono molite entro le 24 ore successive alla raccolta.

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Chi visita Vignanello per il week-end,a febbraio per il Carnevale e nella prima metà di agosto per le celebrazioni in onore dei Santi Patroni e per la caratteristica Festa del Vino, non può mancare di far visita ai quartieri più antichi. Passando per i vicoli tortuosi, ci si immerge in un’ atmosfera che riporta in tempi lontani. 

Ora c’è un portale finemente lavorato, con la chiave di volta decorata dall’incudine, dalle forbici e dal monogramma IHS racchiuso in un cerchio di raggi fiammeggianti, ad indicare il mestiere e la fede degli antenati, ora fuori dalle finestre appaiono le mensoline su cui poggiavano i vasi e i lumi, nelle notti senza luna.

Sedute sui gradini dei profferli, abbelliti dai vasi che dalla primavera all’autunno effondono nell’aria il profumo dei fiori dai mille colori, siedono tranquille le donne, che parlano e intanto lavorano.

Dopo aver passato qualche ora per vie e piazzette, guardando e ammirando, si arriva in piazza della Repubblica, ai cui lati sorgono gli edifici più importanti, la Collegiata e il Castello Ruspoli, che è possibile visitare.

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Al 1531 risale il rifacimento, ad opera del conte Sforza Marescotti, dell’antica Rocca, trasformata nell’attuale Palazzo residenziale, salda mole in pietra grigia, cinta da un fossato, con torrioni quadrati angolari, caditoie e merli ghibellini, un cavalcavia lo collega al bellissimo giardino all’italiana, curato attualmente con passione da donna Claudia Ruspoli.

Nella piazzetta posta a nord del Castello, si può ammirare una monumentale fontana in peperino, dallo stesso luogo, oltre ad un riposante panorama, si scorge la chiesa della Madonna del Pianto eretta in segno di riconoscenza per un miracolo operato dalla Vergine.

La Collegiata (1708-1723) nel suo grandioso interno ad una navata, di semplici ed eleganti forme barocche, ha sette altari, sulla porta d’ingresso un pregevole organo realizzato dal perugino Angelo Morettini e sull’altare maggiore una Gloria, in cui è collocata una Madonna con il Bambino,dipinta da Annibale Carracci.

Vari e significativi, quindi, sono gli aspetti più antichi di Vignanello, che vale la pena di visitare non solo per quanto resta del suo passato, ma anche per ciò che più caratterizza il suo presente, l’aria salubre, la bellezza della natura e il lavoro tenace dei suoi abitanti, che dalla sapiente coltivazione dei campi traggono il necessario per vivere. Vedere Vignanello significa dunque anche visitare la Cooperativa vinicola, che produce apprezzati vini DOC, bianchi e rossi, gli Oleifici e i Magazzini di nocciole, per i quali il paese è ormai conosciuto in tutta Italia.

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