Finalmente on-line l’episodio finale (decimo) dell’ esilarante webserie “Du Detective”, progetto web della compagnia teatrale “Quelli del martedì”. Di seguito il link per guardare quest’ultimo episodio accedendo direttamente al loro canale Youtube:
Per chi non avesse visto gli episodi precedenti o qualche episodio vi inseriamo di seguito il link cliccabile per vederli tutti: un’abbuffata di risate e brivido!
https://www.youtube.com/playlist?list=PLDM–PuR19vEJeiXSHBQVf0aDswsUv_o7
MI RACCOMANDO, NON DIMENTICARTI DI ISCRIVERTI AL CANALE YOTUBE “QUELLI DEL MARTEDI'” !!!
Alessandro Morganti e Angelo Pecorelli, della Compagnia Quelli del Martedì di Caprarola ed autori della webserie “Du Detective”, partecipano col testo “Gente di Broccolino” alla II° Edizione del PREMIO MECENAUTORE 2020 organizzato dalla Compagnia Teatrale Ad Hoc di Roma. Si tratta di un concorso nazionale riservato agli autori di testi teatrali affiliati alla FITA, inserito nel Premio Mecenate per il Teatro amatoriale, che risponde alla volontà di valorizzare gli autori teatrali presenti in tutta Italia in grande quantità nelle fila della FITA e di offrire a Compagnie ed attori testi nuovi e inediti.
La giuria ha selezionato 3 testi che saranno sottoposti al giudizio finale di Gianni Clementi, autore di tanti copioni teatrali e cinematografici fra i più apprezzati del panorama nazionale.
Alessandro Morganti e Angelo Pecorelli sono rientrati nella terna dei finalisti e si contenderanno il premio con altri due autori:
- Pierluigi Barone della Compagnia delle favole di Lugo (Ravenna) col testo “Tutta colpa della segretaria”
- Valentina Fantasia della Compagnia imprevisti e probabilità di Formia
La proclamazione del vincitore avverrà durante la serata del Premio Mecenate per il Teatro Amatoriale che si terrà a dicembre 2020.
Ecco di seguito una intervista rilasciata alla direzione artistica del Mecenautore dove Morganti e Pecorelli ci parlano un po’ di loro e di “Gente di Broccolino”.
L’INTERVISTA
Alessandro Morganti e Angelo Pecorelli, una coppia di fatto per quanto riguarda il Teatro?
Si può dire così: è dal 1997 che scriviamo insieme uno spettacolo nuovo all’anno ed oggi, anche se alcune parti dello testo proviamo a scriverle separati, quando le confrontiamo sono praticamente sovrapponibili.
Qual è in sintesi la trama di “Gente di Broccolino”?
Siamo a New York, nel 1929, a pochi giorni dal crollo della Borsa di Wall Street. Nel quartiere popoloso di Brooklyn vivono tre fratelli, Michele, Mario e Rosa Santaquilani, emigrati da un paesino del Lazio. È Mario che provvede al sostentamento di tutta la famiglia col proprio mestiere di barbiere. Nella bottega sta iniziando malvolentieri l’apprendistato anche il nipote Egidio, quello che oggi si definirebbe un immigrato di seconda generazione, insofferente del trattamento ricevuto dagli americani che considerano gli italiani come dei “negri”, appena più chiari e sempre col coltello in tasca. In un ambiente dove la povertà, l’emarginazione e il crimine rappresentano la quotidianità, Egidio è attratto dal guadagno facile e dalle cattive frequentazioni, e salva fortuitamente la vita a un importante boss della malavita, che per questo si sente debitore e si affaccia spesso al barber shop. Si incrociano così i destini di ricchi criminali e povera gente, e la modesta barberia dei fratelli Santaquilani diventerà l’epicentro di una guerra fra bande per il dominio della città.
Certo un testo all’anno per più di vent’anni non è un traguardo semplice da raggiungere. Ci vogliono tanta passione, una bella penna ma, soprattutto, tante idee.
Nel nostro caso è stato un mix di tutte queste cose ed anche un po’ di fortuna. Infatti noi scriviamo pensando già a chi interpreterà quel personaggio, almeno per i ruoli principali e questo in qualche modo facilità. Ti viene in mente il personaggio e subito dopo chi lo potrebbe fare. Certo, fino a che non lo vediamo realizzato, non siamo sicurissimi di avere colto nel segno.
In che senso?
Beh può capitare soprattutto nei ruoli dei cointerpreti, perché per quanto riguarda i protagonisti non è mai accaduto, che il personaggio sia, in qualche modo più forte dell’attore, o meglio, non del tutto adatto a quell’attore. Oppure capita, e fortunatamente spesso, che l’attore con la sua interpretazione riesca a dare maggiore spessore al personaggio. Talvolta anche al di la delle nostre aspettative.
Voi fate molte repliche ma tutte nello stesso teatro per la verità molto bello e suggestivo. Non vi sentite un po’ limitati da questa scelta residenziale?
Beh, il Teatro delle Scuderie Farnese è diventato in qualche modo la nostra casa. Negli anni 90 abbiamo fatto anche noi la nostra esperienza da attori scavalcamontagne. Carica le scene, montale, recita, smonta e scarica. Una gran fatica come sanno tutti gli attori amatoriali! E la ricordiamo come un parte importante della nostra formazione. Ma ora preferiamo una dimensione più, per così dire, da teatro stabile. E ce lo possiamo permettere ,anche qui, con una buona dose di fortuna, grazie al Comune di Caprarola che ci mette a disposizione il teatro.
C’è un filo conduttore tra tutte le Vostre commedie ravvisabile anche in Gente di Broccolino?
Assolutamente si. Tutte le nostre commedie, anche se ambientate in epoche storiche distanti da noi, parlano di temi attuali. Per esempio in questa il tema fondamentale è l’emigrazione. Ricordare che anche noi italiani siamo stati emigranti mal sopportati e mal visti poco più di cent’anni fa ci auguriamo possa aiutare qualche riflessione.
In effetti la commedia è una classica storia di formazione.
Esatto. Un giovane deve fare le sue scelte in un ambiente ostile. Economicamente e socialmente. E quella sbagliata è come sempre la più facile. Ma non è cosi facile, in realtà quando alle spalle hai una famiglia solida che cerca di supportarti e di indirizzarti. Decisamente non è affatto facile.
No, non lo è effettivamente, e nel vostro testo questo passaggio è molto ben disegnato. Ma quale è a vostro avviso l’aspetto più riuscito drammaturgicamente di Gente di Broccolino?
E’ sempre difficile giudicare il proprio lavoro ma volendoci provare ci sembra funzioni molto bene anche l’unico personaggio femminile Rosa. La commedia in molte sue parti fa ridere e sorridere ma, improvvisamente cambia registro e la nostra Rosa in qualche modo governa questo cambiamento. E’ una parte della commedia che, una volta identificata la struttura del lavoro, si è praticamente scritta da sola. E sì… ne siamo orgogliosi. Si può sempre fare meglio o di più, certo. Ma qui il meccanismo funziona, almeno ci sembra che funzioni. Certo gran merito va agli attori che sono riusciti a rendere le emozioni che noi avevamo immaginato in modo molto naturale.
GUARDA IL TRAILER DI “GENTE DI BROCCOLINO”
(Foto di Alessandro Morganti)