Tuscia in Jazz for SLA 2024 regala a Ronciglione tre grandi appuntamenti con la musica jazz all’insegna della ricerca contro la SLA. I concerti si terranno presso la Chiesa di San Sebastiano in Piazza Vittorio Emanuele (ingresso libero con offerte volontarie al Centro Clinico Nemo del Policlinico Gemelli di Roma).
Domenica 8 dicembre alle ore 18.00 in scena Rita Marcotulli (pianoforte) e Luciano Biondini (fisarmonica) con il loro concerto “La strada invisibile”. Il duetto è una delle modalità più minimaliste ed essenziali di fare musica insieme, ma allo stesso tempo una delle più entusiasmanti e coinvolgenti. Due persone che si affidano l’uno all’altro in un affascinante dialogo che incanta per la sua armonia e semplicità. Questo è il potere della melodia, l’alchimia che unisce il connubio tra Rita Marcotulli e Luciano Biondini. “La strada invisibile” è il loro punto d’incontro lungo il percorso di ricerca dell’attimo di magia che solo la loro musica può compiere e portare a termine. L’origine della loro empatia sta nel loro vissuto musicale: due carriere che sono nate in giovane età, cresciute nella musica classica ed entrambe radicate nel profondo attaccamento alla tradizione.
Martedì 10 dicembre alle ore 21.00 Fabrizio Bosso (tromba) è ospite del trio Enrico Mianulli (contrabbasso), Domenico Sanna (pianoforte) e Marco Valeri (batteria) con il concerto Standards. Fabrizio Bosso si diploma al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Nel 2000 pubblica “Fast Flight”, il primo disco a suo nome. Nel 2002 esce il primo disco degli High Five intitolato “Jazz For More”, al quale seguirà “Jazz Desire” nel 2004, per la prestigiosa Blue Note “Five For Fun” nel 2008 e “Split Kick” per Blue Note Japan nel 2010. Fin dall’inizio della sua carriera Fabrizio può vantare collaborazioni importanti come, fra i tanti, Gianni Basso, Enrico Pieranunzi, Rosario Giuliani, Charlie Haden. Con la Blue Note, pubblica nel 2007 uno dei suoi dischi più importanti, “You’ve Changed”, in quartetto e 13 archi magistralmente arrangiati da Paolo Silvestri, con alcuni ospiti come Stefano Di Battista, Bebo Ferra, Dianne Reeves e Sergio Cammariere. “Handful Of Soul”, ancora con gli High Five, che consacrerà al successo Mario Biondi. Nel 2011, un altro punto di svolta: la registrazione, presso gli Air Studios di Londra, dell’album “Enchantment. L’incantesimo di Nino Rota” con la London Symphony Orchestra. Negli anni, partecipa ancora a Sanremo, sia con Sergio Cammariere che con Simona Molinari, Raphael Gualazzi e Nina Zilli.
Sabato 14 dicembre alle ore 21.00 Enrico Pieranunzi (pianoforte) e Rosario Giuliani (sax) con il concerto “Duke’s Dream“. Dopo due decenni di splendida collaborazione nei contesti più diversi, Enrico Pieranunzi e Rosario Giuliani si sono finalmente ritrovati in studio per un progetto tutto loro. Pubblicato dalla prestigiosa etichetta tedesca Intuition, il disco rende omaggio a Duke Ellington, vero gigante della musica del XX secolo le cui geniali composizioni, tra cui le note “Satin Doll”, “Come Sunday”, “I Got It Bad”, -vengono interpretate dai due musicisti attraverso riletture raffinate ed originali. In “Duke’s Dream” Pieranunzi e Giuliani esprimono al meglio quella comune visione della musica che da tempo ha fatto di loro due protagonisti assoluti della scena jazzistica internazionale.
Grande chiusura il 23 dicembre al Duomo di Ronciglione e il 30 dicembre al Teatro Stefani di Caprarola con il Cedric Shannon Rives Gospel Choir direttamente dagli Stati Uniti. I concerti di Ronciglione rientrano nel programma di Tuscia in Jazz che anche quest’anno avrà come scopo principale la raccolta di fondi per la ricerca contro la SLA. Le offerte volontarie raccolte nel corso dei concerti, infatti, saranno interamente devolute al Centro Clinico Nemo, struttura d’avanguardia per la cura dei bambini e degli adulti colpiti dalle malattie del motoneurone e dalle distrofie muscolari.
“Tuscia in jazz torna anche quest’anno con la missione di raccogliere fondi per la ricerca – dice Italo Leali, direttore artistico di Tuscia in Jazz for SLA – contro questa orribile malattia che vivo sulla mia pelle. Confesso che questa ventiquattresima edizione non è stata facile da organizzare per questo voglio ringraziare la Regione Lazio, i Comuni coinvolti e gli sponsor. Grazie a loro siamo riusciti anche quest’anno a portare i grandi nomi del jazz italiano e i gospel americani nella Tuscia. Ci auguriamo di ottenere lo stesso successo di questa estate con le orchestre americane ed europee”.