Una sala de La Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, per tutto il mese di febbraio 2022, ospita una monumentale e singolare scultura che il suo creatore, l’artista Daniele Sigalot, ha ideato e realizzato per rappresentare tutte le idee sbagliate che ha collezionato lungo la sua vita. L’opera, esposta per la prima volta dopo la sua recente creazione, misura oltre due metri e mezzo di diametro e pesa oltre cinquecento chili.
Il titolo dell’opera Master of Mistakes (2022), simbolo ideale di un agglomerato di “sbagli” che diventano arte, conferma l’interesse che Sigalot nutre verso gli ossimori. La scultura dall’apparenza fragile e cartacea, ha in realtà una natura solida e metallica, essendo realizzata in alluminio e acciaio con un peso che supera i cinque quintali. Un paradosso estetico che si estende al concettuale visto che la natura errata di queste idee è negata dalla loro presenza all’interno di un museo di prestigio mondiale dove le è stato dedicato uno spazio adiacente al Salone Centrale, in cui è ospitata la mostra del maestro Ettore Spalletti. Migliaia i “fogli” accartocciati che formano una gigantesca sfera, alta poco meno di tre metri, a rappresentare le idee destinate al cestino che – secondo l’autore romano – unendosi, trovano una via di fuga dal loro inevitabile destino e, invece che nella raccolta differenziata, finiscono esposte in uno dei musei più importanti d’Italia.
“Volevo vedere cosa sarebbe successo se avessi messo tutti miei sbagli in una singola stanza. Quei fogli accartocciati e malconci, portatori di pensieri sghembi e zoppi, si sarebbero trasformati da cattive idee nel loro opposto una volta che avessero unito le forze? La ripetizione ossessiva di uno sbaglio può diventare un successo?” dichiara l’artista.
Il critico d’arte Gianluca Marziani in un’analisi di Master of Mistakes ha scritto: “Molare e molecolare sono termini dialettici che contestualizzano l’opera di Daniele Sigalot. I fogli d’alluminio, realizzati in scala 1:1 come fossero centinaia di carte da cestinare, sembrano connessi da un’energia atomica che gestisce la gravità orchestrale dei singoli elementi. La forma finale è una sfera planetaria che sfida lo spazio quantistico, un nucleo semantico dalle radici euclidee e dai codici geologici, metafora virtuosa dei processi molecolari che sostengono l’universo digitale del nuovo millennio. Il foglio di carta è l’unita di misura creativa che attraversa la storia del disegno, catturando al suo interno la semantica giocosa di Alighiero Boetti, gli equilibri tautologici di Giulio Paolini, le formazioni cellulari di Tony Cragg. Dal foglio nasce l’intento seriale che riorganizza le radici minimaliste del modulo, moltiplicando l’unità (molare) per formare un abbraccio sincronico (molecolare) della molteplicità. Gli sbagli diventano esperienza, il dialogo diventa pensiero, le correzioni diventano scultura.”
L’opera è stata realizzata da Sigalot grazie alla collaborazione con Marco Bracaglia, fondatore della WEM – Empowering Art Platform, la rivoluzionaria piattaforma che si occupa di produzione, promozione e vendita di opere di artisti che vengono seguiti con un innovativo modello di gestione della filiera. “Ho sempre pensato che le opere vivano solo se ammirate e ho cercato di rendere il più semplice possibile la loro fruizione facendo sì che quest’ultima possa al contempo innescare un circuito virtuoso che mi permetta di continuare ad investire negli artisti in cui credo, per realizzare – grazie anche alla condivisione e al sostegno di Azimut Wealth Management per i progetti museali – mostre sempre più spettacolari ed ambiziose”, spiega Marco Bracaglia.
Insieme a WEM l’artista Daniele Sigalot ha di recente esposto un’imponente installazione di 35 metri di diametro presso l’aeroporto di Milano Malpensa.
DANIELE SIGALOT
Nel passato dell’artista romano (1976), un percorso come creativo in agenzia pubblicitaria. Da tale esperienza Sigalot ha compreso che – essendo la creatività casuale, disordinata e fatta di sperimentazione – fosse più nella sua natura intraprendere una carriera artistica indipendente, che gli concedesse di superare quel limite intrinseco dei briefing ricevuti dai clienti. Dopo 7 anni in Saatchi&Saatchi, decide di passare al mondo dell’arte, dove il superfluo è più necessario, lasciando Londra per andare a Berlino ad aprire il suo studio, che chiama La Pizzeria, fino a scegliere poi Napoli come città dove vivere dal 2019 e dove trovare un’organizzazione interiore che gli mancava nel paese tedesco.
Attualmente è parte del team degli artisti seguiti da WEM – Empowering Art Platform. Con Master of Mistakes (2022) Sigalot mostra la mastodontica, irriverente, disordinata e, al contempo, armonica rappresentazione di un processo creativo. Tanti “fogli” immaginari, accartocciati e gettati nella spasmodica ricerca dell’idea giusta – che non sempre arriva o che è la somma di singole idee apparentemente errate – creano l’opera. Un apparente ensemble di fogli cartacei, leggero ed effimero, svela e comunica quel peso irriverente celato dietro ogni grande fatica (nello studio, nell’analisi e nella spasmodica ricerca), esprimendo il lustro del genio attraverso la forma data alla materia e, prima ancora, alle idee. L’opera traduce e rivela un paradosso estetico attraverso la forma della leggerezza della carta e della sua incarnazione nell’essere materico del metallo.
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
2021 “Una Sfida al Nulla” a cura di Christine Enrile, Palazzo Tagliaferro, Savona
2020 “A Portrait Of Everyone, Everywhere”, a cura di Luca Beatrice, Aeroporto di Milano Malpensa
2017 “Dolom”, Museo Archeologico, Potenza
2017 “Tutto è già vostro”, a cura di Maria Letizia Tega, Reggia di Caserta
2015 “My childhood is getting older”, Palazzo Poggi, Bologna
2015 “The future is bright, the past is black and white”, Galleria Ca’ d’Oro, Miami
2014 “Even the wind gets lost in Naples”, Palazzo Reale, Napoli
2013 “Even the wind gets lost”, a cura di Stefano Rabolli Pansera, La Triennale, Milano
2013 “The angle of God”, a cura di Chiara Guidi, Chiesa di San Matteo, Lucca
2011 “The wind doesn’t have a plan”, MDC Museum, Miami
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
2021 “Biennale Italia – Olanda, Le Latitudini dell’Arte”, Pulcri Studio, Den Haag, Olanda
2018 “IX Biennale”, a cura di Gianfranco Ferlisi, MAM – Museo dell’Alto Mantovano
2018 Tryfon Art Residency, Athens/Molyvos, Greece
2018 “Segrete”, Torre Grimaldina – Palazzo Ducale, Genova
2017 “Biennale le Latitudini dell’Arte”, Palazzo Ducale, Genova
2015 Biennale Italia, Bejing, Cina
2014 “Eccentrico musivo”, a cura di Linda Kniffitz, MAR – Museo d’Arte della Città, Ravenna
2012 “C’era una volta…”, MACRO Testaccio, Roma
2011 “Divina Commedia”, PAN – Palazzo delle Arti, Napoli
2010 “Nanjing Biennial”, Nanjiing, Cina
2010 “A.A.A.”, Uffizi, Firenze
2007 Progetto “Diesel Wall”, muro di via Pioppette, Colonne di San Lorenzo, Milano 2007 “Street Art, Sweet Art”, PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano
COLLEZIONI
Reggia di Caserta; Fondazione Foqus; Collezione John Elkann; Collezione Lapo Elkann; Collezione Barilla; Collezione Lavazza; Royal Caribbean Collection.
WEM
WEM – Empowering Art Platform è un una piattaforma nata con l’obbiettivo di sostenere artisti contemporanei nel loro percorso, attraverso una visione circolare del mercato dell’arte.
La sua filosofia risiede nel legame tra arte e vita: un’opera d’arte deve poter essere vista per essere viva. Credendo nel potere dell’arte e nel suo ruolo sociale e culturale, la core mission di WEM è quella di innescare circuiti virtuosi che permettano di continuare ad investire negli artisti in cui il team di WEM crede e realizzare mostre all’interno di musei e istituzioni culturali internazionali sempre più ambiziose. Fondata nel 2021 da Marco Bracaglia, nasce dal suo spirito imprenditoriale e dalla sua passione per l’arte contemporanea. La formula WEM per i propri collezionisti prevede la fruizione di un grande valore per l’acquisto o il noleggio di opere d’arte dilazionato in oltre cento mesi senza interesse e comprensivo di polizza kasko.
Nel 2011 l’imprenditore Marco Bracaglia acquisisce la fabbrica MEW – Magistris & Wetzel alla giovane età di 28 anni e ne rivoluziona le dinamiche aziendali e produttive. Nel 2015 segue la sua visione e inizia a collaborare con artisti contemporanei, invitandoli a produrre opere d’arte alla MEW – Magistris & Wetzel, dando loro supporto, diversificando la produzione e aprendo nuove possibilità per il futuro dell’azienda. Nel 2021 in occasione del 70° anniversario dell’azienda, Marco Bracaglia decide di celebrare questo importante traguardo e fonda la piattaforma WEM – Empowering Art Platform per iniziare a collaborare sempre più a stretto contatto con gli artisti. Attualmente collabora continuativamente con Daniele Sigalot (1976, Roma); Chiara Dynys (1958, Mantova); Nicola Evangelisti (1972, Bologna); Pennacchio Argentato, duo composto da Pasquale Pennacchio (1979, Caserta) e Marisa Argentato (1977, Napoli); TTOZOI, duo composto da Stefano Forgione (1969, Avellino) e Giuseppe Rossi (1972, Napoli).
WEM – Empowering Art Platform ad oggi ha all’attivo numerose esposizioni e collaborazioni con prestigiose istituzioni culturali, tra cui: Daniele Sigalot, Tutto è già vostro, La Reggia di Caserta. (2017); Daniele Sigalot, Biennale Le Latitudini dell’arte, Palazzo Ducale, Genova, (2017); Chiara Dynys, Sabra Beauty Everywhere; Museo Correr, Venezia (2019); Chiara Dynys, Enlightening Books, Mattatoio, Roma (2019); Chiara Dynys, Sudden Time, Villa Panza, Varese (2021); Daniele Sigalot, Una sfida al nulla, Palazzo Tagliaferro, Savona (2021); TTOZOI, Genius Loci, Anfiteatro Campano di Capua (2021); Daniele Sigalot, Biennale Le Latitudini dell’Arte, Pulcri Studio, Den Haag, Olanda (2021); Daniele Sigalot, MASTER OF MISTAKES, La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e contemporanea, Roma (2022). In programma la mostra Melancholia dell’artista Chiara Dynys presso il Museo MA*GA di Gallarate (VA) a cura di Alessandro Castiglioni; l’installazione permanente Enlightening Grimoires di Chiara Dynys presso Palazzo Fortuny, MUVE – Musei Civici di Venezia, a cura di Gabriella Belli; Genius Loci di Ttozoi presso il Colosseo, Roma, a cura di Gianluca Marziani.
PARTNER di WEM
Principale partner di WEM è Azimut Wealth Management, divisione del Gruppo Azimut – da oltre trent’anni uno dei principali operatori indipendenti in Europa nel settore del risparmio gestito. La capogruppo, Azimut Holding S.p.A., è quotata alla Borsa italiana di Milano dal 2004.