La visita alle catacombe offre un percorso alle radici della fede, alle radici della comunità cristiana di Bolsena. Il percorso comincia davanti l’altare del Miracolo Eucaristico, passando poi attraverso i secoli, accanto al sarcofago di S. Cristina nella cripta (costruita dopo la riscoperta della tomba il 5 agosto 1880) della basilichetta ipogea (prima metà del X secolo).
La Catacomba di Santa Cristina
Di là accesso alla galleria principale delle catacombe (AD 250-600), con le sue ramificazioni a forma di albero di natale, con le gallerie più lunghe quelle più vicine alla tomba della santa, a motivo della fiducia che gli antichi ponevano nella presenza della sepoltura di S. Cristina. Sapevano infatti, che nell’ultimo giorno, giorno del giudizio, il Cristo viene a portare i santi in cielo. In quella occasione tutti volevano farsi trovare vicini ai santi, sperando nella misericordia di Colui che ha dato la sua vita in riscatto per molti.
Nella catacomba troviamo 1600 sepolture, tra cui poche ad arcosolio (tombe familiari). Mentre circa 1100 tombe sono state aperte e ripulite, le altre sono ancora chiuse. La maggior parte delle tombe non reca particolari segni di riconoscimento o scritte. Solo alcune erano dipinte o portavano scritte a colori, di cui unica ancora interamente leggibile è quella di Cestronia Castoria dell’anno 406, in corsia principale.
Alcune portavano epigrafi in marmo, che furono, nella ristrutturazione della basilichetta ipogea nella prima metà del X secolo, usate come pavimentazione della nuova basilichetta e si possono leggere alcune di queste antiche testimonianze nel piccolo museo della catacomba adiacente alla grotta chiamata sepolcreto longobardo (sec. VII).