Corchiano, centro dei Falisci legato alla capitale Falerii Veteres è situata sulla via Amerina su una rupe difesa naturalmente dai fiumi e da un vallo, mostra presenze etrusche e anche splendidi ambienti naturali come la via sepolcrale scavata nel tufo che collegava il borgo alla sua necropoli rupestre oggi nota come Via Cava di sant’Egidio.
Il punto di forza del territorio è il Parco Naturale delle Forre, un percorso che si snoda sotto la base della rupe che regge Corchiano. Nell’ombra dei fossi una rigogliosa vegetazione riparia nasconde un insospettato mondo sotterraneo brulicante di vita animale e vegetale. Grotte e ripari rupestri che traforano la base della rupe riutilizzate come stalle e un colombario si aprono improvvisamente sul cammino. Una piccola cascata introduce una nota pittoresca nel paesaggio che è dominato dai muraglioni costruiti a protezione della rupe.
Il sentiero prosegue all’interno del folto della vegetazione e si cammina nei bottini dell’acquedotto dove, su pareti sempre più alte e incombenti, si aprono delle finestre regolate da chiuse che testimoniano le antiche modalità di irrigazione degli orti e dei campi sottostanti oggi ingombri di vegetazione.
Si arriva in breve al ponte romano che scavalca il fiume e all’ingegnoso canale d’irrigazione e ci si ritrova sul percorso della via Amerina. Sulle pareti della via cava della Cannara, che taglia il banco di tufo e lo risale tra scure pareti che reggono campi coltivati e noccioleti, scorgiamo la firma dell’antico impresario etrusco che ha voluto incidere il suo nome “Larth Vel Amies” sulle pareti della via cava a perenne memoria della sua opera d’ingegneria stradale.
Proseguendo sulla via Amerina lungo il corso del fiume Fratta si arriva nei pressi della chiesa della Madonna del Soccorso dove la rupe custodisce nelle sue pareti alcune grandi tombe rupestri con pregiati elementi architettonici e decorativi.
La chiesa rinascimentale, attribuita a Giuliano da Sangallo, risale al XV° secolo ed è stata dichiarata nel 1902 monumento nazionale. Sulla sommità della scalinata nella facciata insistono due pilastri compositi e due colonne di peperino ornati da stemmi rosette e altri elementi decorativi, molto simile, o forse una copia, della Basilica della Madonna della Quercia a Viterbo. All’interno pregevoli affreschi, alcuni attribuiti allo Zuccari.
Ritornati al ponte romano lo si supera e si risale lungo la via cava di Sant’Egidio. Subito ci si immerge in un ovattato percorso d’ombra fiancheggiato da locali e magazzini in grotta dove, una suggestiva scalinata intagliata nel tufo sale a una suggestiva cappellina rupestre. A termine della via cava ci aspetta la chiesa di Sant’Egidio che custodisce alcuni sbiaditi dipinti e una crocifissione nell’abside e infine il paese di Corchiano.
Itinerario a cura di Antico Presente – http://www.anticopresente.it