| #PERCORSIDELLATUSCIA | Castelli e borghi fantasma sul sentiero delle fiabe: Roccalvecce, S. Angelo e Celleno – TUSCIA

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Fascino, imponenza, natura e storia per il percorso nelle valli nascoste della strada viterbese lambita dal Tevere dove riposano tanti piccoli borghi fantasma, castelli e villaggi d’antico aspetto, talvolta nemmeno segnati sulle carte, eppure capaci di stupire il visitatore. Alcuni, anche se abbandonati, hanno mantenuto intatto il loro fascino arcano e misterioso altri, invece, sono rimasti pressoché intatti nel corso dei secoli e sono delle proprietà private.
 
Il percorso inizia da Celleno antica che sorge su uno sperone di tufo, e si erge tra due torrenti, che gradatamente sfociano verso il fiume Tevere. Il piccolo borgo fantasma ha la stessa conformazione morfologica di Civita di Bagnoregio , seppur più piccola, meno nota e ormai abbandonata.
Il basamento di tufo ove poggia il borgo è purtroppo soggetto a una lenta e progressiva erosione che sta mettendo in serio pericolo la sua stessa stabilità. Il Castello Orsini, posto all’ingresso della Celleno antica, è sicuramente la costruzione più bella all’interno del piccolissimo borgo.
 
Circondato da un fossato, il castello è munito di un imponente fortilizio e di una grande torre di guardia. Percorrendo le anguste viuzze, troviamo case ristrutturate che si presentano nella loro struttura originale e case completamente diroccate, che rendono il paesaggio particolarmente suggestivo.
 
Al termine della visita ci si sposterà in auto S. Angelo, piccola frazione di Viterbo sperduta e dimenticata nel magnifico scenario rurale della Teverina. Il cuore di un progetto artistico che ha fatto rinascere questo vecchio borgo attraverso la fantasia più genuina: quella delle fiabe più belle e conosciute, portatrici di messaggi universali.
 
Fino al 2017, infatti, era un paese dimenticato o del tutto sconosciuto con poco più di 200 abitanti, al di fuori di qualsiasi circuito turistico ma questa idea innovativa e coinvolgente è stata in grado di arrivare alle menti e ai cuori di tutti; cosa c’è di meglio della fiaba, quale manifestazione del pensiero umano con cui si fa conoscenza fin dai primi anni delle nostre vite? Così è nato Sant’Angelo il paese delle fiabe, un museo a cielo aperto dell’arte popolare, un itinerario artistico composto principalmente da murales ma anche da installazioni, sculture, bassorilievi, edicole, mosaici con un tema unificante: il fantastico, ovvero la favola, il mito e la leggenda, senza dimenticare comunque le radici culturali del luogo e la sua tradizione etrusca, cristiana e agricola.
 
Attraverso un percorso a piedi che si snoda per l’intero paese, è possibile fantasticare davanti ai bellissimi murales. Grandi o bambini, si vive in un sogno, e si resta affascinati dalla vivacità dei colori, dalle dimensioni, dalla ricchezza e accuratezza dei particolari. Con gli occhi pieni di colori e su una strada panoramica, carrozzabile e poco frequentata, ci si dirigerà verso un antro castello.
 
Da qui, attraverso un sentiero nel bosco, inizia il percorso ad anello che porterà al piccolo borgo di Roccalvecce che s’innalza su un piccolo sperone arrotondato con le casette in tufo sovrastate in modo imperioso dal Palazzo-Castello Costaguti. Dalla sua collinetta a ellisse si ammira uno splendido panorama che spazia su un territorio che prosegue indisturbato sino ai Cimini. Intorno, uno scenario d’incanto fra campi coltivati, boschi e balze rocciose a metà strada fra la valle dei calanchi e gli ambienti di forra con altopiani e gole. Oggi il Palazzo Costaguti è la sola “impresa” presente a Roccalvecce, oltre ad un ufficio postale non sempre aperto.

Itinerario a cura di Antico Presente – http://www.anticopresente.it

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