| #PERCORSIDELLATUSCIA | L’Eremo di Poggio Conte sul Fiora e le rovine di Castro – ISCHIA DI CASTRO

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Lungo l’etrusco fiume Armine, lo storico fiume di Vulci ed attuale Fiora, nell’alto Medioevo tra le profonde forre alcuni monaci in fuga dalle tentazioni del mondo scavarono la loro dimora, per sentirsi più vicini a Dio ed al creato, inebriati dal frastuono silenzioso della natura.

Nacquero così vari romitori (eremi) rupestri  per vivere la spiritualità cristiana in questo nuovo modo prendendo spunto dalla vita di S. Antonio, primo eremita della storia. 

L’eremo di Poggio Conte si presenta con gli ambienti di abitazione quasi del tutto franati ma con una piccola quanto incredibile chiesa in stile gotico-cistercense con ambienti a cupola, volte a crociera, pilastri, altare e  cattedra vescovile interamente scavati nella roccia con resti di affreschi, decorazioni ed un grande quadrifoglio a rilievo posto nella cupola.

Probabilmente questo eremo dipendeva da un abbazia benedettina ora scomparsa ma ancora oggi sono luoghi dell’anima, dove si leggono i segni di una spiritualità primordiale e perduta.

Dopo la visita all’eremo ci si sposta a Castro per visitare le rovine di questa splendida città di origine medioevale che dal ‘550 era capitale del Ducato dei Farnese e che andava dal lago di Bolsena alle coste del Tirreno. La citta fu distrutta dall’esercito di Innocenzo X nel 1649.

Sul colle dove sorgeva questa bella città si intravedono resti di strade, pavimentazioni di piazze e tratti di mura di nobili costruzioni.

Alla base del colle si trova una necropoli etrusca, dove fu trovata una biga pressochè intatta ora conservata al Museo Archeologico di Viterbo,  e l’ottocentesco piccolo santuario del Crocifisso

Itinerario a cura di Antico Presente – http://www.anticopresente.it

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