La Tuscia è una terra ricca di sapori e tradizioni culinarie ed in questo articolo andremo proprio a scoprire come si prepara uno dei dolci caratteristici di questo meraviglioso territorio: la Pizza di Pasqua.
INGREDIENTI
4 kg di farina, 24 uova, 1,6 kg di zucchero , 200 ml di liquori misti da dolci, cannella 3-4 bustine, 300 g di strutto (o burro o olio), vaniglia 2 bustine, buccia grattugiata di limoni e arance, lievito di birra 200 g.
PREPARAZIONE
Si scioglie il lievito di birra in acqua tiepida e si aggiunge poi a poco a poco 1 kg di farina, fino a formare una palla molto morbida, tipo pastella, che va messa a lievitare per alcune ore (circa 12). A lievitazione avvenuta, dentro un grosso recipiente di “coccio”, o sulla spianatoia quando si tratta di dosi ridotte, si incorporano a questa pasta lievitata tutti gli altri ingredienti (esclusi i liquori), impastando continuamente con un mestolo fino ad arrivare, dopo alcune ore di faticosa lavorazione, alla formazione di una grossa massa di pasta omogenea, di consistenza simile alla pasta del pane. I liquori vanno aggiunti con molta cautela, facendoli cioè scorrere in piccola quantità lungo il recipiente e mettendoli a contatto con l’impasto sempre protetto da uno strato esterno di farina, per evitare la cosiddetta “cottura della pasta”.
Si preparano allora i vari tegami a bordo molto alto, ungendoli internamente con lo strutto, e vi si depone all’interno una quantità di pasta tale da raggiungere la metà dell’altezza del tegame. Si lascia quindi lievitare per alcune ore in un ambiente tiepido, a temperatura costante (una volta si usava la madia), fino a quando la pasta non raggiunge il bordo superiore del recipiente. Si bagna lo strato superiore con un pennello imbevuto di uova sbattute e si mette tutto al forno.
All’interno di questo, durante la cottura, si avrà un ulteriore accrescimento della pasta che supererà così il bordo del tegame, facendo assumere alla pizza il caratteristico aspetto a fungo, con il cappello di un bel colore marrone scuro, lucido. La ricetta è rapportata alle grandi quantità di pizze che si usavano un tempo, quindi nel caso si volessero riprodurre occorre ridurla proporzionatamente.