| WEEK-END | TUSCIA – Tanti appuntamenti per il fine settimana nei borghi viterbesi!

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Segnaliamo alcuni appuntamenti in svolgimento nei borghi della Tuscia viterbese nei giorni di giovedì 25, venerdì 26, sabato 27, domenica 28 febbraio 2016.

 Viterbo, Etruschi in 3D

“Etruschi 3D”, una mostra multimediale itinerante sugli Etruschi è ordinata nella sala espositiva dell’ex Chiesa degli Almadiani, promossa dal Comune di Viterbo e organizzata dall’associazione Historia (si confronti omonimo link in questo stesso notiziario)
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Viterbo, venerdì 26 febbraio 2016, ore 16,30
Sala conferenze della Provincia (via Saffi 49)

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus sezione provinciale di Viterbo, hanno organizzato la presentazione del social book di Luisa Bartolucci, “Guide a quattro zampe” (2015).

Insieme con l’autrice del volume saranno presenti: Elena Dominici e Claudio Cola, presidente regionale del Lazio dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti onlus; Elena Ferroni, coordinatrice della commissione nazionale cani guida dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus; Giada Voci, curatrice della grafica di Guide a quattro zampe.

“Pillole” di lettura/narrazione a cura di Antonello Ricci della Banda del Racconto.

In “Guide a quattro zampe”, con abile destrezza, passione letteraria nonché profondo amore per gli animali (in particolare per le nostre guide a quattro zampe) Luisa Bartolucci ha raccolto 33 esperienze di vita quotidiana, d’amore, di dedizione, di indipendenza, di coraggio nell’affrontare insieme con i nostri amici pelosi questo mondo pieno di pregiudizi e barriere sia architettoniche che mentali.
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Viterbo, Le iniziative di Arci e Arci Solidarietà
Spazio Biancovolta, via delle Piagge 23

 

venerdì 26 e sabato 27 febbraio 2016

 

Due tra i più apprezzati musicisti della scena underground italiana e una ventina di rifugiati e richiedenti asilo insieme per fare gli Stregoni.

Organizzato da Arci Viterbo e Arci Solidarietà Viterbo in collaborazione con Allimprovviso, il laboratorio replica una iniziativa di Johnny Mox e Above The Tree partita in maniera sperimentale in provincia di Trento.

Per la prima volta il progetto, chiamato “Stregoni”, esce dal Trentino e arriva nel Lazio, a Viterbo, venerdì 26 e sabato 27 febbraio. Un’iniziativa che rientra nell’ambito dei progetti dello Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e che costituisce parte delle attività di integrazione che si affiancano a quelle giornaliere di accoglienza messe in campo dalle associazioni.

Partendo dalle musiche ascoltate dai rifugiati e richiedenti asilo e custodite nei loro iPod o smartphone, Above The Tree e Johnny Mox inizieranno un percorso insieme ai 20 giovani che si sono voluti iscrivere al progetto e che sono ospitati nell’ambito dello Sprar nella Tuscia, e realizzeranno insieme dei brani che costituiranno l’ossatura del programma musicale della serata finale aperta al pubblico, che si terrà sabato 27 a partire dalle ore 21 al Biancovolta, Via delle Piagge, 23 Viterbo.

“L’obiettivo – hanno spiegato recentemente Above The Tree e Johnny Mox a RockIt – è quello di conoscere le storie dei migranti attraverso il linguaggio comune della musica”. Storie che saranno raccontate partendo da un brano scelto tra quelli contenuti all’interno delle loro librerie musicali digitali, che sarà messo in loop, poi riarrangiato e suonato assieme ai rifugiati con strumenti musicali veri e propri.”

“Per i migranti – spiega il presidente di Arci Viterbo Marco Trulli – è un’esperienza, un gioco creativo, che li rende partecipi e protagonisti. Un modo per riscattarli, essendo spesso considerati corpi estranei della nostra società. Un’attività che, oltre a quella importante di accoglienza, avvicina la loro integrazione nella vita di tutti i giorni”.
(Fonte: Arci Viterbo)
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Viterbo, La stagione concertistica dell’Università della Tuscia
Auditorium di Santa Maria in Gradi, ingresso via Sabotino 20 (ampio parcheggio)

 

Sabato 27 febbraio 2016, ore 18.00

 

Pianista: Michelle Candotti (vincitrice del concorso pianistico nazionale di Viterbo 2015)

“Il programma – spiega il direttore artistico Franco Carlo Ricci – è dedicato a composizioni di musicisti di primissimo ordine, beniamini dei pubblici di tutto il mondo, da Chopin, del quale verranno eseguiti la Ballata n. 2 op. 38, il Notturno op. 48 n. 1 e la Sonata n. 2 op. 35 a Enrique Granados, di cui si potrà ascoltare una pagina da “Goyescas” a Debussy e a Liszt dei quali saranno interpretati, rispettivamente, L’isle joyeuse e Après une lecture du Dante da “Anni di pellegrinaggio – Italia”.
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Viterbo, venerdì 26 febbraio 2016, alle ore 17,00,
sala conferenze del Museo della Ceramica di Palazzo Brugiotti (Viterbo via Cavour 67)

Bonafede Mancini parla degli Ebrei e delle loro comunità presenti nel Viterbese tra XVI e XVII secolo.

Il filo rosso dei Pomeriggi 2016, dal titolo intrigante di “Marginalia”, indaga infatti sulle “genti di fuori” nel nostro territorio, sul loro processo di integrazione con le popolazioni locali, sui problemi economici e sociali che hanno provocato, sui contributi culturali dati e ricevuti.

“Città rifugio per le mie genti”, così nel 1587, il medico ebreo David De Pomis chiamò i piccoli centri che, posti sui confini tra le terre del Patrimonio di San Pietro e quelle toscane , accolsero nuclei di famiglie e piccole comunità giudaiche espulsi dallo Stato della Chiesa per effetto delle leggi antiebraiche. Storia e storie di convivenze, intolleranze, emarginazione che nei secoli XVI e XVII medici, commercianti e piccoli banchieri ebrei, vissero a Viterbo e nelle terre di una Tuscia giudaica ancora poco studiata e nota. Una piccola ma diffusa presenza che nella vita quotidiana ha contribuito ad allontanare i pregiudizi ma talvolta anche ad erigere muri all’interno delle singole comunità.

A Viterbo la comunità ebraica occupava in quei tempi alcuni spazi della città fra cui quelli riuniti intorno alla ex chiesa di S. Biagio in via San Lorenzo. Presso il Museo Civico è custodita una epigrafe con iscrizione ebraica posta sulla tomba di un giovane di sette anni tale Ruben figlio di Netanel Chaim morto nel 1401. Il reperto proviene da Poggio Giudio, fuori Porta Faul.

I “Pomeriggi” sono organizzati dal consolato Touring di Viterbo, guidato da Vincenzo Ceniti, in collaborazione con la Fidapa e il patrocinio della Fondazione Carivit. Ingresso libero.
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Viterbo, venerdì 26 febbraio 2016, ore 21.00
Circolo Arci Il Cosmonauta (via della Polveriera)

 

La Banda del Racconto presenta “Allora ero giovane pure io” di e con Pietro Benedetti

Uno spettacolo sulla travagliata e poetica vita di Alfio Pannega

Introduce Antonello Ricci

Patrocinio del Sistema Museale di Ateneo, assistenza artistica Michela Benedetti; consulenza letteraria Antonello Ricci; collaborazione della Casa Editrice Davide Ghaleb

“Chiede scusa per la bocca impastata, non ha più denti. Ma intanto sciorina come acqua fresca i versi di Ugolino che rode il cranio all’arcivescovo Ruggieri. Reclama la perduta gioventù. Quando si sentiva addosso la forza di un leone. Ma sta narrando l’occupazione del Centro Sociale Autogestito… era il Novantatré… a quasi settant’anni! Poi ti ammonisce: certo che morire si muore tutti… però… però… e leva alto il suo “però campamo!”, l’inno più dolce e indifeso alla bellezza della vita.
Si sente l’ultimo dei Mohicani, Alfio Pannega, mentre racconta di quando si sveglia… ogni mattina… accende la luce da capo al letto… guarda l’ora… “le quattro”… e tu pensi che ora salta su, da un momento all’altro, col vigore di Chingachgook… e invece… sistema il cuscino, si volta di là… dorme fino alle otto…
Perle di saggezza popolare. Motti di spirito mordace. Disincanto. Umanità sincera.
L’abbiamo sorpreso intanto che versava nei barattoli il finocchio raccolto a Castel d’Asso. Non ha saputo dirci no. É un sogno che culla dentro da troppo tempo: “Se famo un libro io so’ contento, porca miseriaccia cane!”
Siede. Poggia il mento sul bastone. Socchiude gli occhi. A tratti sembra da un’altra parte. E invece. Quel suo sorriso affilato, sornione, trabocca di carisma. Ti chiama per nome. Racconta.
Uno scrigno. Tesori incalcolabili. Sotto i tuoi occhi sfilano storie, mestieri, cose, luoghi, saperi, parole di una Viterbo (di un mondo) che non c’è più. Lunghi quanto il secolo appena trascorso: il secolo breve. E travagliato”. (Antonello Ricci)
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Viterbo, Storie di domenica
Circolo Arci Il Cosmonauta Via dei Giardini, 11, Viterbo

 

“Storie di Domenica”, un nuovo progetto di Arci Viterbo che mette insieme diverse realtà del territorio per offrire un appuntamento fisso dedicato all’infanzia.

domenica 28 febbraio 2016, ore 11,00: Viviana Ginebri “Vestiamo una fiaba …il costume è di scena! ”
Info: ingresso a sottoscrizione; ufficiostampaarciviterbo@gmail.com

 

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Castiglione in Teverina, domenica 28 febbraio, ore 17.30
Auditorium Comunale (Piazza del Poggetto)=

La Compagnia “Teatro delle condizioni avverse” presenta “L’arca Avversa” [Il Diluvio Universale sta arrivando] con Valentina Piazza e Andrea Maurizi regia Lidia Di Girolamo

Info: www.iportidellateverina.it; 347.1103270 – 349.8936009
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Civita Castellana, domenica 28 febbraio 2016, ore 17,30

Teatro Florida

 

“Pop, Rap e Folk”: il nuovo spettacolo ‘Gli amici dello zio’, che debutterà domenica 28 febbraio al Teatro Florida è nato dalla mente del pianista e compositore Alessio Nelli, e propone un viaggio nella nuova musica d’autore italiana. I protagonisti sono Arianna Silveri, cantautrice che vanta collaborazioni con Giuseppe Anastasi, Cheope e Mauro Lusini; rapper classe 1994 finalista del Premio Musicultura 2016 e Il sinfonico e l’improbabile orchestra, band indie-folk sabina che ha all’attivo numerosi live in prestigiosi palchi italiani.

“Gli amici dello zio” è un concerto dinamico: un viaggio dal pop al folk tra immagini e colori che raccontano l’Italia di oggi, grazie a penne diverse ma unite dalla voglia di comunicare verità, attraverso testi tanto profondi nei contenuti, quanto semplici nella comprensione. L’amicizia e la voglia di fare musica insieme sono gli ingredienti aggiuntivi che rendono lo spettacolo carico di emozioni e divertimento.

L’obbiettivo è riuscire a portare la nuova musica d’autore nei teatri e nelle piazze di tutta Italia, per offrire un’ alternativa al classico intrattenimento, figlio di un’epoca che sta finendo.

 

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Fabrica di Roma, domenica 28 febbraio 2016, ore 17,30

Nell’ambito del “Fabrica Festival”, rassegna nazionale di teatro Città di Fabrica di Roma, al Teatro PalArte (via XXV Aprile) “Il gabbiano” di Anton Cechov, a cura della compagnia “Al Castello” di Foligno

“Il gabbiano”  è un dramma in 4 atti scritto nel 1895 da Anton Pavlovic Cechov. Rappresentato per la prima volta al Teatro Aleksandrinskij di Pietroburgo l’anno successivo, fu un insuccesso clamoroso. Vera Komissarcevskaja, che impersonava Nina, fu così intimidita dall’ostilità del pubblico che perse la voce. Cechov abbandonò la platea e durante gli ultimi due atti rimase dietro le quinte.
Nel 1898 Konstantin Sergeevic Stanislavskij e Vladimir Nemirovic Dancenko, che, l’anno precedente avevano fondato a Mosca il Teatro d’Arte, misero in scena una nuova versione dell’opera. Questa volta fu un trionfo.
“Il gabbiano” è uno dei testi teatrali più noti del drammaturgo russo, e uno dei più rappresentati in assoluto. I personaggi della giovane Nina, della madre attrice Irina, dello scrittore Trigorin sono stati interpretati in tutto il mondo dai maggiori attori di teatro, in messe in scena memorabili tra cui quella di Orazio Costa Giovangigli (con Gabriele Lavia, Giancarlo Sbragia, Ettore Toscano e Anna Proclemer) e quelle recenti di Lev Dodin e Eimuntas Nekrosius.
Questo dramma ha una forte relazione intertestuale con l’Amleto di Shakespeare. Arkadina e Trepliov citano versi dell’Amleto prima del “teatro nel teatro” nel primo atto (l’artificio stesso del “teatro nel teatro” è usato anche nell’Amleto). Ci sono anche molte allusioni a dettagli della trama shakespeariana. Per esempio, Trepliov cerca di salvare sua madre dal vecchio Trigorin proprio come Amleto cerca di salvare la regina Gertrude da suo zio Claudio.
(Fonte: Wikipedia)
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Montalto di Castro, La stagione del Teatro “Lea Padovani”
via Aurelia Tarquinia, 58
Venerdì 26 febbraio 2016, ore 21,00

 

“Il Vantone” di Plauto, traduzione del “Miles Gloriosus” di Pier Paolo Pasolini
con Ninetto Davoli e Edoardo Siravo; regia Federico Vigorito; produzione Laros di Gino Caudai

Pleusicle ama la bella Filocomasio ed è riamato. Durante una sua assenza, Pirgopolinice, soldato spaccone in cerca di avventure amorose rapisce Filocomasio portandola con sé ad Efeso. Palestrione servo fedele astuto di Pleusicle si affretta subito ad avvertire il suo padrone. Durante il viaggio vien fatto prigioniero dai pirati dai quali viene offerto in dono a Pirgopolinice che porta con sé Filocomasio.
I due – il servo e la donna – fingono di non conoscersi e studiano il modo di avvertire Pleusicle che, avvertito da un mercante, si reca ad Efeso e trova da abitare contigua a quella del soldato fanfarone, presso il vecchio Periplecomeno, benevolo ma astuto.
Fin qui il prologo; d’ora innanzi l’azione scenica.
Forata la parete che li divide, i due innamorati si incontrano scambiando gesti d’amore. Li scopre il servo dello spaccone, Sceledro, messo a custode della bella Filocomasio. Allora da parte di Pleusicle e Periplecomeno viene fatto ogni sforzo per convincere Sceledro che si tratta di un abbaglio tentando di fargli credere che Filocomasio esce dalla casa del Vantone anziché da quella di Pirgopolinice, poi gli viene presentata come gemella di Filocomasio giunta ad Efeso il giorno prima con il suo amante. Lo stratagemma riesce anzi Palestrione fa credere a Pirgopolinice che la bella moglie di Periplecomeno, ormai stanca del vecchio marito, si sia invaghita di lui e voglia sposarlo. Lo stolto e vanitoso soldato lusingato da questa inaspettata conquista manda via la concubina e libera Filocomasio lasciandole tutti i regali che le ha fatto, compreso Palestrione. Tronfio e voglioso di dare sfogo alla sua passione entra nella casa di Periplecomeno dove trova il finto marito geloso che assieme ai suoi servi gli riservano una gragnola di legnate.

Nella ricorrenza dei 40 anni dalla cruenta scomparsa di PPP, Pier Paolo Pasolini, il Festival dei Due Mondi ha dedicato al grande scrittore, regista, e intellettuale italiano, lo spettacolo “Il Vantone”, traduzione dialettale romanesca in versi settenari e rima baciata del “Miles Gloriosus” di Plauto, operazione letteraria e teatrale che all’epoca della sua elaborazione, il 1963, destò più di una attenzione. In vero il lavoro di Pasolini, era sempre motivo di riflessione per chiunque vi si accostasse. Ma la curiosità e le domande che sorgono inevitabili sul perchè PPP decidesse di trasferire Efeso, luogo di svolgimento della piece plautina, in una prosaica borgata romana, sono molte e con poche risposte. Ognuno potrebbe vederci una motivazione. Il regista Vigorito ad esempio ravvisa, al di là della stretta tessitura dell’intrigo amoroso, l’analogia dei personaggi che ruotano intorno ai protagonisti con l’umanità dolente, furba, soppravvivente della borgata.

www.teatroleapadovani.it; 0766.870115

 

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Ronciglione, La stagione del teatro “Ettore Petrolini”
Via Sutri

 

Sabato 27 febbraio 2016, ore 21,00

“Sogno di una notte di mezza sbornia“, con la regia di Carlo Altomonte, tratto dall’omonima opera di Eduardo De Filippo.
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Sipicciano (Graffignano), sabato 27 febbraio 2016, ore 21,00
Ecomuseo (Piazza Umberto I)
“L’eredità dell’Antenato”, spettacolo del Laboratorio Teatro Null ideato da Luca Morucci. Prima assoluta.

Info: www.iportidellateverina.it : 347.1103270 . 349.8936009
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Tarquinia, domenica 28 febbraio 2016, ore 17,00
Loggia di Palazzo Vitelleschi, Tarquinia

Concerto del “Quartetto Fonè”

La rassegna, progettata e realizzata dalla Fondazione Etruria Mater con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale, del Museo archeologico nazionale tarquiniense e del Comune di Tarquinia, è giunta alla sua quarta edizione.

Il “Quartetto Fonè” che eseguirà il seguente programma:
B. Bartok, Quartetto n. 6 (I. Mesto Vivace; II. Mesto Marcia; III. Mesto Burletta; IV. Mesto)
P. I. Tchaikovsky, Quartetto op. 30 n.3 in mi bemolle minore (I. Andante sostenuto, Allegro moderato; II. Allegretto vivo e scherzando; III. Andante funebre e doloroso, ma con moto; IV. Allegro risoluto

Info e prenotazioni tel. 0766849282 o
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Torre Alfina (Acquapendente), domenica 28 febbraio 2016, dalle ore 10,30 alle ore 16,30

Le rose: varietà e colori per il nostro giardino

 

Il Museo del fiore, la Riserva naturale Monte Rufeno, e l’assessorato all’Ambiente del Comune di Acquapendente invitano cultori, appassionati e semplici curiosi a questa giornata dedicata alla conoscenza e cura dei fiori, soprattutto delle rose.

La giornata sarà gestita dalla naturalista Moica Piazzai della R. N. Monte Rufeno, da Claudio Speroni, assessore all’Ambiente del Comune e dagli operatori della coop L’Ape Regina. Alla giornata parteciperanno anche i ragazzi dell’associazione onlus “Familia” di Sorano (GR).

 

 

 

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Tuscania, La stagione del Teatro Il Rivellino
Teatro Il Rivellino Piazza Basile 5, Tuscania Vt
Sabato 27 febbraio 2016, ore 21,00

 

“Tipi”, recital comico antropologico con Roberto Ciufoli

“Nello show, di cui sono autore e che sarà rappresentato per la prima volta sabato prossimo – racconta Roberto Ciufoli – saranno interpretate svariate tipologie di persone: il timido, lo sportivo, l’innamorato, e così via. Ogni “figura” è caratterizzata da un insieme di elementi ben precisi, dal modo di parlare a quello di muoversi, addirittura a quello di scegliere le parole. Sarà il mix di questi fattori a determinare la vena ironica e la comicità che permeano l’intero spettacolo, una parentesi in cui gli spettatori possono identificarsi, riconoscersi e, in fondo, perché no, ridere dei propri difetti. “Tipi” è un recital comico-antropologico, una sorta di amalgama tra monologhi, poesie, intermezzi musicali a cura della bravissima violinista Vanessa Cremaschi, che mi fa da spalla in molti pezzi ed anche “inserti” di importanti autori, da Giorgio Gaber fino a Shakespeare”.

Info: www.teatrorivellino.it; 0761.445099

 

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Le iniziative dell’Oasi naturale WWF di Pian di Sant’Angelo
Sono ricominciate le visite settimanali al Monumento naturale Oasi WWF di Pian Sant’Angelo, un mosaico di ambienti naturali e reperti archeologici unici, nella terra che fu abitata dai Falisci. Si trova nel territorio dei Comuni di Corchiano e Gallese (Vt). Nell’area, di 254 ettari, la natura si sposa con la storia: il paesaggio è costituito da diversi ambienti con querce secolari, forre boscose e monumenti falisci. Le visite si tengono nelle giornate di sabato e domenica, a partire dalle ore 10,45, comprensive della sosta nell’area attrezzata per il pranzo al sacco (a cura dei partecipenti); ritorno previsto al parcheggio alle ore 15,30. Info: Barbara Mariotti, cell 3457576224 e-mail piansantangelo@wwf.it

 

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Le iniziative dell’associazione ArcheoTuscia

L’associazione Archeotuscia, in collaborazione con il Comune di Viterbo e la Soprintendenza dei Beni Archeologici del Lazio, apre al pubblico l’area archeologica di Ferento, a breve distanza da Viterbo, in cui si possono ammirare il teatro romano e i resti delle terme. Visite guidate.

Venerdì 26 febbraio 2016: ore 12.00-16.00
Sabato 27 e domenica 28 febbraio 2016: ore 10.00-16.00.

Il sito
Le rovine della città romana sono la testimonianza di una lunga storia che la vide fiorire per diversi secoli, in particolare quando divenne il centro egemone di un vasto territorio, sede anche di diocesi dalla fine del V secolo fino almeno a tutto il VI, e conclusasi nel 1172, ad opera dei viterbesi, che, dopo una serie di scontri, espugnarono Ferento e la distrussero. Il sito, comunque, continuò ad essere frequentato per attività agricole ed estrattive. Numerose campagne di scavo eseguite nell’ampia zona hanno consentito di riportare alla luce straordinari reperti archeologici e impianti risalenti all’epoca romana tra cui il monumentale teatro, una strada basolata, l’area termale con mosaici, mentre numerose strutture medioevali sono visibili nei terreni esterni al parco. Ingresso e visite a offerta libera. Info: www.archeotuscia.it ; 328/7750233; 339.1170592

 

Domenica 28 febbraio 2016 a Blera: Escursione guidata da Renzo Romanelli alle tombe etrusche poco conosciute della necropoli di Ponton Graziolo. Percorsi mediamente impegnativi. Sono consigliati bastoncini e scarponcini da trekking, torce elettriche oltre ad un abbigliamento adeguato. Partenza ore 8.45 dal parcheggio di Valle Faul. Ritorno ore 13,00 circa.
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Le iniziative dell’associazione Percorsi etruschi

 

domenica 28 febbraio 2016
“La caldera di Latera”: il lago che non c’è più .
Escursione da Valentano a Latera, alla scoperta della geologia vulcanica di una delle piane più fertili dell’Alta Tuscia, la caldera di Latera. Scopriremo angoli di insospettabile bellezza e interesse naturalistico, elementi di archeologia industriale, formazioni dai colori suggestivi e strade dall’inconfondibile odore solforoso.
Appuntamento a Latera; ora 9.30
Info: www.percorsietruschi.it 320.3149587, 327.4570748, info@percorsietruschi.it

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