Gli eventi nei borghi della Tuscia viterbese in occasione del ponte dell’Immacolata: venerdì 4, sabato 5, domenica 6, lunedì 7, dicembre 2020
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VENERDI’ 4 DICEMBRE
Acquapendente, sui sentieri delle fate nel Bosco del Sasseto
Immaginate un bosco di quelli delle favole, dove le piante hanno gli occhi e osservano i visitatori che osano incamminarsi tra i loro tronchi, forse incuriosite dal loro muoversi su due gambe, forse troppo sagge per stupirsi.
Immaginate di essere voi, quei visitatori, di addentrarvi su sentieri tortuosi che zigzagano tra i massi ricoperti di muschi, attraversando la foresta immobile ma non certo silenziosa… A ogni nostro passo un picchio, una ghiandaia dà l’allarme, e tutti gli innumerevoli abitanti di questa antica foresta si nascondono o si immobilizzano.
Cosa hanno da raccontarvi, questi vecchi tronchi nodosi? Cosa vi sussurrano le fronde che stormiscono mosse da un vento impercettibile? Certo, al camminatore distratto, potrà forse sembrare di essere in un luogo qualunque… Ma chi sa ancora emozionarsi di fronte alla bellezza sublime della natura, forse riuscirà a cogliere la scintilla di magia che anima questo luogo vetusto…
Gruppi piccolissimi, prenotazione obbligatoria 2 giorni prima dell’evento
- Mezza giornata, alle 10.00 e alle 14.00
- Cani ammessi, al guinzaglio
- L’escursione ha un costo di 15 € a persona, incluso il biglietto di ingresso al Parco
*a Dicembre e Gennaio per i nuovi soci o per chi rinnova l’iscrizione a Percorsi ASD l’evento avrà un costo di 4€ (costo del biglietto)
Obbligatorio portare una mascherina
Ricordate: potete prenotare o chiedere info senza impegno – Percorsi Etruschi 320 3149587 / 327 4570748 / info@percorsietruschi.it
L’attività sarà condotta da una Guida Ambientale Escursionistica 4/2013 Associata ad AIGAE
SABATO 5 DICEMBRE
La stagione concertistica dell’Università della Tuscia
Sabato 5 dicembre 2020 per la XVI Stagione concertistica pubblica dell’Università della Tuscia (Auditorium di S. Maria in Gradi, ore 17, in assenza di pubblico) è quanto mai originale ed interessante.
“E’ stato affidato – afferma Franco Carlo Ricci, direttore artistico della rassegna – al Pejman Tadayon Ensemble (fondato nel 2013 e diretto dal musicista e compositore persiano Pejman Tadayon) che propone coinvolgenti suoni e testi, ispirati alla vita e alle opere di Jalaluddin Rumi, Hafez e Omar Khayyam. Interpreti delle liriche che meglio rappresentano la ricerca spirituale e la tensione verso il divino dei tre mistici sufi, le musiche sono eseguite dagli strumenti originali della tradizione persiana setar, oud, santur, tombak e daf.
Particolarmente prestigioso è il curriculum di Pejman Tadayon, musicista, compositore e pittore di origine persiana, considerato uno dei massimi esperti di musica persiana e sufi in Italia, fondatore del Pejman Tadayon Ensemble, per il quale compone musiche originali ispirate alle poesie di Rumi e al Sufismo. Nel 2014 ha realizzato le prime opere di pittura sonora, inserendo le corde nei suoi dipinti, e organizzato una serie di mostre in Italia. Nel 2015, insieme a Stefano Saletti e Nando Citarella, ha fondato il Cafè Loti, suggestivo progetto in cui la musica colta e la musica popolare si incontrano, dando vita a un intenso dialogo fra la tradizione orientale e quella occidente.
Inoltre, in qualità di attore e musicista ha preso parte al film di Maurizio Scaparro L’ultimo Pulcinella, nel quale protagonista è Massimo Ranieri. Ha collaborato di nuovo con Maurizio Scaparro come musicista e attore, portando in scena la commedia teatrale Polvere di Baghdad con Massimo Ranieri e Eleonora Abbagnato. Le edizioni 2015 e 2019 del progetto Rumi e San Francesco, da lui ideato e portato in scena all’Auditorium Parco della Musica di Roma, si avvalgono, rispettivamente, della partecipazione straordinaria di Valerio Aprea e Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Stabile Biondo di Palermo. Dal progetto Rumi e San Francesco è stato tratto il docufilm “Quando Rumi incontra Francesco”, del regista egiziano Mohamed Kenawi (Domino Film, 2017), nel quale Pejman Tadayon è protagonista e autore delle musiche.
Questo concerto e gli altri della Stagione, disponibili in “forma raccolta all’interno” della playlist “XVI Stagione Concertistica” nel canale YouTube di Ateneo potranno essere seguiti, gratuitamente, in diretta streaming oppure in differita attraverso il seguente link: http://tiny.cc/stagione_concertistica
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Sul sentiero dei castelli e delle fiabe: dal Borgo Fantasma a S. Angelo di Roccalvecce
Sabato 5 dicembre 2020 si torna sul Sentiero dei Castelli e delle Fiabe che si snoda nelle splendide valli della Tuscia Teverina, silenziose e poco frequentate.
L’itinerario attraversa il Borgo Fantasma di Celleno, Roccalvecce, e Sant’Angelo di Roccalvecce, oggi conosciuto come il Paese delle Fiabe. La giornata di sabato è ideale proprio perché i borghi saranno meno affollati e si potrà godere al meglio della loro bellezza. A Sant’Angelo si potranno ammirare in maniera rilassante ai murales realizzati da tanti artisti.
Dalla valle emergono arroccati su terrazze vulcaniche, questi piccoli borghi con i loro castelli, testimonianza di un glorioso passato a difesa di antiche strade di collegamento tra il fiume Tevere e le vie interne percorse dai pellegrini. Pur essendo percorsi a volte sconosciuti sono capaci di suscitare grandi emozioni in chi ha voglia di lasciarsi condurre su sentieri meno battuti.
Si partirà dal Borgo Fantasma di Celleno, che sorge su uno sperone di tufo, con la stessa conformazione morfologica di Civita di Bagnoregio, tanto da esserne considerato la sorella sfortunata, anche se più piccolo, meno noto.
Il Castello Orsini, posto all’ingresso della Celleno antica, acquistato e restaurato dall’artista Enrico Castellani nel 1970 è sicuramente la costruzione che conserva intatto il fascino antico, circondata da un fossato, e munita di un imponente torre di guardia. Dalla punta dello sperone roccioso lo sguardo si perde nella valle fino a scorgere lontano la punta del Monte Soratte a Sud e i Monti Cimini ad Est, e il piacevole profilo del Castello Costaguti, che domina il borgo di Roccalvecce.
Al termine della visita del borgo fantasma, si inizierà la discesa attraverso un panoramico sentiero che costeggia le antiche mura e dal quale si può spaziare con lo sguardo su campi coltivati, boschi e balze rocciose, per poi entrare nel bosco, sino a raggiungere il piccolo borgo di Roccalvecce arroccato su uno sperone tufaceo con le mura di cinta e con le case in pietra vulcanica che ne seguono la forma ellittica sovrastate dall’imponente Castello Costaguti.
Si arriverà a S. Angelo di Roccalvecce, piccola frazione di Viterbo, sperduta e dimenticata nel magnifico scenario rurale della Teverina. Grazie ai membri dell’Associazione Acas che hanno dato vita ad un progetto artistico, questo borgo di contadini è stato capace di reinventarsi completamente, attraverso l’arte e le fiabe più belle che hanno accompagnato la nostra infanzia. I racconti di H.C Andersen, dei fratelli Grimm, i poemi cavallereschi, ma anche altre leggende meno conosciute e legate alla tradizione locale, che si possono leggere sui muri delle case.
Fino al 2016, era un paese del tutto sconosciuto e al di fuori delle principali rotte turistiche. Con un progetto coinvolgente è stata in grado di conquistare tutti grandi e piccini. Così è nato Sant’Angelo il paese delle fiabe, un itinerario artistico e dell’anima, composto oggi da quasi 40 murales ma anche da sculture, bassorilievi, legati da un unico tema: la favola, il mito e la leggenda, senza dimenticare comunque le radici culturali del luogo e delle sue leggende.
Dopo questa immersione nel mondo fatato della fantasia, riprenderemo il nostro percorso ad anello per tornare a Celleno sempre camminando attraverso la campagna della Tuscia.
Info e dettagli: 333 4912669 Anna Rita Properzi Guida Turistica e Ambientale Escursionistica Iscritta al Registro Italiano Aigae (anche whatsapp) o tramite mail annaritaproperzi@gmail.com;
Costo: 15,00 euro a persona; gratuito per i bambini fino a 12 anni.
Appuntamento: sabato 5 dicembre 2020, ore 9.45 a Celleno Vecchia, Piazza San Rocco. Parcheggio auto a Piazza del Mercato. Fine Escursione ore 15.30/16 circa.
Prenotazione obbligatoria: posti limitati nel rispetto delle norme anticovid19. Al momento della prenotazione verranno fornite tutte le informazioni riguardo i DPI e il rispetto delle norme comportamentali che si dovranno firmare per conoscenza.
Pranzo al sacco, acqua almeno 1lt
Caratteristiche tecniche: percorso ad anello; difficoltà: T/E; dislivello in salita: 300 m ca; dislivello in discesa: 300 m ca; lunghezza: 9 km ca; durata 4 ore escluse le soste.
Abbigliamento: adeguato alla stagione autunnale, capi comodi, impermeabili, bastoncini da trekking, scarpe da trekking; kit mascherina e gel igienizzante
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A Vitorchiano festa grande per celebrare i trent’anni del Moai
Da trent’anni la vita quotidiana dei cittadini di Vitorchiano è accompagnata dalla statua del Moai, alta 6 metri e oggi collocata presso il belvedere da cui si gode di una splendida veduta del borgo medioevale. Una storia unica, quella che ha portato alla realizzazione, la prima al di fuori dell’Isola di Pasqua, di una delle celebri sculture monolitiche che caratterizzano la lontana e misteriosa isola dell’Oceano Pacifico, distante in linea d’aria 15mila chilometri dall’Italia. Con la particolarità di essere stata realizzata in peperino, la tipica roccia vulcanica della Tuscia viterbese e ora estratta soltanto a Vitorchiano.
Nel 1990 un clan di 19 abitanti di Rapa Nui – nome indigeno dell’Isola di Pasqua, appartenente al Cile – guidato da Juan Atan Paoa realizzò il Moai secondo le tecniche tradizionali, cioè modellandolo con asce e pietre secondo antichissime procedure artigianali, in una delle cave vitorchianesi. Tutto il gruppo fu ospite della comunità locale per oltre un mese. La Rai, con la trasmissione “Alla ricerca dell’arca” presentata da Mino D’Amato, invitò in Italia queste persone e il loro lavoro fu trasmesso interamente. L’allora sindaco di Vitorchiano, Francesco Ricci, volle la statua in paese e l’imprenditore Renzo Anselmi mise a disposizione la cava con mezzi e uomini.
Per celebrare i trent’anni, l’amministrazione comunale, in collaborazione con la Pro Loco, ha preparato una serie di iniziative sotto il titolo “Fratelli di pietra”, per sottolineare il legame culturale e affettivo che unisce Vitorchiano a Rapa Nui e il collante della pietra che lega queste due comunità così distanti tra loro.
Il 5 dicembre 2020 sarà inaugurata una mostra che racconta, attraverso foto, oggetti e materiale vario, i primi trent’anni del Moai a Vitorchiano. Ovviamente la mostra sarà visitabile in modalità a distanza, attraverso una visita guidata virtuale che sarà proposta al pubblico attraverso i canali web e social del Comune.
Il 12 dicembre, invece, si terrà una cerimonia in presenza, trasmessa anche in streaming e arricchita da collegamenti da remoto con i protagonisti della storia: in diretta dall’Isola di Pasqua interverranno i rappresentanti della famiglia Atan, mentre saranno ospiti i figli di Mino D’Amato, il figlio del sindaco Francesco Ricci e l’imprenditore Renzo Anselmi.
Per ricordare questo evento verrà realizzato un annullo filatelico che sarà disponibile nella giornata del 12 dicembre e inoltre saranno stampate tre cartoline che potranno essere usate anche per l’annullo postale. La manifestazione ha in sostegno della Regione Lazio e il patrocinio dell’Ambasciata del Cile in Italia e della Provincia di Viterbo.
“Abbiamo inoltre in programma delle passeggiate-racconto dedicate al Moai – conclude il sindaco Grassotti – che saranno organizzate con modalità ancora da definire ma sempre ovviamente nel rispetto delle misure anti Covid-19. Priorità di questa amministrazione è continuare a valorizzare il patrimonio culturale e artistico del paese e a promuovere il turismo, celebrando al contempo quei legami che, come nel caso del Moai ma penso anche ai Fedeli del Campidoglio, continuano a rendere la nostra comunità così orgogliosa della sua storia e delle sue tradizioni”.
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Calcata, escursione tra archeologia e avventura
Inizieremo l’escursione con una tranquilla camminata che ci porterà dal Borgo Antico di Calcata all’acropoli di Narce, antichissima città Falisca. A metà mattinata ci inoltreremo nel bellissimo Fosso del Peccato, qui il percorso diventa molto più difficile, penetreremo in una Gola che difficilmente potremo immaginare di essere a a pochi passi da Roma. Volete sapere il perché di questo nome così particolare… ve lo sveleremo solo sul posto!
Proseguiremo poi vero il Santuario del Monte li Santi e percorreremo un bellissimo sentiero che affianca il fiume Treja. Rientreremo poi verso l’antico Borgo di Calcata dove ci sarà un’ulteriore tappa facoltativa che sarà riservata solo a chi avrà ancora “benzina” nelle gambe per l’ultimo strappo della giornata, che però riserverà panorami straordinari e tante belle emergenze archeologiche da scoprire.
Arrivati a Calcata ci fermeremo a degustare un aperitivo tutti insieme perché i Nostri eventi sono prima di tutto di socializzazione, ma senza mai dimenticare le norme vigenti per l’attuale emergenza sanitaria. Visto il tipo di escursione con un tratto decisamente selvaggio vi invito a leggere attentamente i dati tecnici prima di prenotare.
Dati Tecnici:
• Lunghezza percorso circa 14 km (o 16km con la tappa facoltativa), di cui circa 3 Km saranno totalmente fuori sentiero con ostacoli importanti (rocce, tronchi, guadi e asperità varie del terreno), questo tratto assolutamente selvaggio rende l’escursione non adatta a chi non ha una buona preparazione fisica e ottima stabilità nel procedere.
• Dislivello totale circa 400 metri (o 600 con la tappa facoltativa)
• Classificazione: EE+ (Escursionisti Esperti Plus)
• Tipo di Difficoltà: Alta (non adatto a principianti senza allenamento e senza scarponcini da trekking alti)
• Tipo percorso: Anello
• Costo: 15€
Bimbi: Questa volta non saranno ammessi minori di 16 anni.
Cani: No, per il tipo di percorso particolarmente selvaggio e per la presenza di animali selvatici liberi.
Attrezzatura obbligatoria: Scarponcini da trekking alti; Abbigliamento a strati comodo e adatto alla stagione; Eventuali Medicinali a stretto uso personale; Almeno 1,5 litri d’acqua; Pranzo al sacco; Zaino adatto a camminare; Una Mascherina che andrà indossata secondo le attuali normative (più almeno una mascherina di ricambio nello zaino); Gel disinfettante, un paio di guanti; Voglia di avventura e nessuna paura nell’avanzare in un ambiente selvaggio.
Attrezzatura Facoltativa, ma consigliata: Un paio di guanti leggeri tipo ferramenta o giardinaggio; 2 Bastoncini; Un Telo per quando ci si fermerà a mangiare; Macchinetta fotografica
Appuntamento:
Sabato 5 dicembre 2020, ore 8.30 a Calcata
Ora prevista di fine escursione: per le 16 dovremmo aver finito il percorso e, con chi vorrà, ci fermeremo a prendere una birra tutti insieme nel pieno rispetto delle attuali normative anti Covid.
Per chi avesse necessità di passaggi in auto ce lo comunichi in fase di prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni: Giancarlo Conte 347 2931752 oppure Sotterranei di Roma 347 3811874
Per il pieno rispetto della natura e dell’ambiente che visiteremo sarà tassativamente vietato: Raccogliere piante e fiori; Disturbare
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DOMENICA 6 DICEMBRE
Le iniziative del parco naturale regionale della Valle del Treja
Ultima visita guidata prima della pausa invernale domenica 6 dicembre 2020
Siamo giunti all’ultima visita guidata prevista per il 2020; dopo una pausa durante la stagione più fredda le escursioni riprenderanno nel mese di marzo.
Domenica 6 dicembre 2020 è prevista la visita al borgo di Calcata e a seguire escursione lungo il sentiero 009 attraverso il quale raggiungeremo il sito archeologico di Santa Maria di Castelvecchio.
Ammireremo i resti dell’abitato medioevale, con la chiesa, il convento, la torre e le abitazioni rupestri.
Infine pic – nic in compagnia nell’area attrezzata dove si gode di una vista mozzafiato sul fiabesco borgo di Calcata.
Al ritorno piccola deviazione, (camminata di circa 600 m totali) per fotografare Calcata vecchia da vari punti panoramici e sculture moderne dislocate lungo un percorso in natura.
La prenotazione è obbligatoria. Le visite si svolgono nel rispetto delle norme vigenti anti COVID-19
Riferimenti per informazioni e prenotazioni: “Natura e Medioevo”, Thesan, Elisa Achilli tel. 328 0166513
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Norchia la città perduta: sulla via Clodia tra necropoli etrusche e castelli medievali
Un percorso tra natura ed archeologia che si snoda nelle profonde valli vulcaniche, scavate dai fossi del Pile dell’Acqualta e dal fiume Biedano. Una passeggiata che porterà alla scoperta di una delle più monumentali necropoli etrusche della Tuscia: Norchia, tanto da essere stata addirittura ribattezzata la “piccola Petra d’Etruria”. Sarà un percorso poco frequentato, cosa positiva in questo periodo in cui tutti si tuffano nei sentieri naturalistici, e di grande suggestione.
Si camminerà tra alte pareti di tufo e fitti boschi di macchia mediterranea arricchita dalla vegetazione dei torrenti. Uno scenario dove ad antiche testimonianze etrusche si alternano interessanti resti medievali, regalando a chi li esplora spettacoli unici e sorprendenti. L’importanza e la fama del sito è data dall’elevato numero di tombe, alcune delle quali monumentali e davvero interessanti dal punto di vista architettonico.
Il centro di Norchia ricadeva sotto l’influenza della vicina e più potente Tarquinia e divenne importante per la sua particolare posizione lungo un antico tracciato viario che proveniva da Blera proseguendo verso Tuscania, riutilizzato in epoca romana e chiamato Via Clodia.
Lungo il percorso si potranno ammirare le più importanti necropoli: quella del torrente Pile con “tombe a dado” incastonate nella facciata della rupe dalla quale scenderemo nella valle, quella del torrente Acqualta, con tombe a tempio o doriche dove vi sono frontoni scolpiti a bassorilievo e poi la necropoli di Sferracavallo tra le quali spicca la cosiddetta “Tomba a casetta”.
Dal parcheggio (lo spiazzo che si trova poco prima della strada sterrata) in cui si lasceranno le auto, si camminerà lungo una panoramica stradina di campagna che si affaccia sulla valle del Pile, e dalla quale si potranno vedere i ruderi del castello medievale costruito sul pianoro che fronteggia il costone della prima necropoli.
Si inizia la discesa nel fondovalle, passando direttamente tra le prime tombe, immersi nel silenzio e nei magnifici colori dell’Autunno. A Norchia le pietre non raccontano solo la storia del periodo etrusco, ma anche interessantissime vicende medievali testimoniate dai ruderi che scopriremo inerpicandoci su uno sperone tufaceo. Qui una volta varcatala la porta della cinta muraria medioevale, ammireremo i resti della chiesa romanica di San Pietro e più avanti troveremo le rovine del castello dei Di Vico (distrutto nel XV secolo) e un interessante colombario.
Info e dettagli: accompagnerà lungo il percorso Anna Rita Properzi Guida turistica e ambientale escursionistica icritta al Registro nazionale Aigae, telefono 333 4912669 (anche whatsapp) o tramite mail annaritaproperzi@gmail.com;
Costo: 15,00 euro a persona; gratuito per i bambini fino a 12 anni.
Appuntamento: domenica 6 dicembre 2020, ore 9,45 al parcheggio per necropoli etrusca Norchia, Str. S. Vivenzio (da Vetralla percorrendo la S.S. Aurelia bis verso Tarquinia dopo circa 15 km si trovano le indicazioni chiare per Norchia su un cartello turistico di colore marrone. Girare a destra e percorrere la strada asfaltata di circa 6 km che porta in prossimità della Necropoli di Norchia. (attenzione all’altezza del Ristorante Il Gatto e la Volpe girare a sinistra e proseguire fino allo spiazzo parcheggio indicato. Fine escursione ore 15 circa)
Prenotazione obbligatoria: posti limitati, piccoli gruppi, nel rispetto delle norme anticovid19. Al momento della prenotazione verranno fornite tutte le informazioni riguardo i DPI e il rispetto delle norme comportamentali che si dovranno firmare per conoscenza.
Pranzo al sacco almeno, 1lt a testa di acqua
Caratteristiche tecniche: percorso ad anello; difficoltà E (in alcune parti del percorso ci sono gradini nella roccia); dislivello in salita: 300 m ca; lunghezza: 8 km ca;
Abbigliamento: capi adeguati alla stagione autunnale, kway o guscio impermeabile, scarponcini da trekking, bastoncini telescopici da trekking; lampada frontale oppure torcia elettrica; kit mascherina e gel igienizzante
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LUNEDI’ 7 DICEMBRE
Piramide Etrusca e la valle dei mulini ricordando Pasolini
Lunedì 7 dicembre 2020,continuano le passeggiate storico naturalistiche d’ autunno. L’itinerario nella forra del Torrente Castello, uno dei percorsi più suggestivi e affascinanti del nostro territorio. Ancora oggi sorprende per la bellezza della natura e le misteriose testimonianze lasciate da antichi abitatori del luogo.
Si camminerà tra boschi di cerri, ornielli, corbezzoli fioriti con i frutti maturi. Come in un sogno, lungo il percorso si presenteranno, illuminati dai raggi del sole che filtrano attraverso gli alberi, ruderi di antiche civiltà, tagliate etrusche, altari piramidali, insediamenti rupestri e castelli medievali a guardia della valle del Torrente Castello, immersi in una natura lussureggiante tanto da somigliare ad una piccola foresta tropicale.
Pasolini (1922 – 1975) si innamorò di questi luoghi e li scelse prima per girare nel 1964, il suo film “Il Vangelo secondo Matteo” e poi per viverci, acquistando nel 1970 i ruderi di una fortificazione medievale del XIII secolo, il Castello di Colle Casale. Pasolini si ritirava nella pace di Chia anche per lavorare alla sua ultima opera, rimasta incompiuta, che aveva il titolo “Petrolio”.
Un romanzo sul potere economico italiano, con il quale Pasolini voleva fare un sunto su tutto ciò che sapeva e che verrà ricordato lungo il percorso, a pochi giorni dal 45° anniversario della sua morte, avvenuta nella notte tra il primo e il 2 novembre del 1975, all’idroscalo di Ostia.
Faremo una sosta per il pranzo sulle pietre vulcaniche che emergono lungo il percorso, scaldate dal sole, ascoltando il suono dell’acqua che scende verso valle. Dopo una pausa rigenerante saliremo sul pianoro fino al Castello di Colle Casale per ammirare l’imponente torre che domina il paesaggio.
Alla fine del percorso naturalistico ci si sposterà con le auto per visitare l’incantevole borgo di Bomarzo con i vicoli medievali che si snodano tra le piccole case e le numerose scale a profferlo, creando un sorprendente effetto caleidoscopico, degno di un dipinto di M.C Escher.
Info e dettagli: 333 4912669 Anna Rita Properzi Guida Turistica e Ambientale Escursionistica Aigae (anche whatsapp) o tramite mail annaritaproperzi@gmail.com;
Costo escursione: 15,00 euro a persona; gratuito per i bambini
Appuntamento: Lunedì 7 dicembre ore 9.30 a Bomarzo all’ingresso del campo sportivo (sotto la torretta dell’acquedotto all’imbocco della via che porta al Campo Sportivo). Il punto di ritrovo lo vedrete facilmente sulla strada che dall’uscita “Bomarzo-Soriano” della SS675 Orte-Civitavecchia, porta a Bomarzo. Per chi viene da Roma con A1 uscita più conveniente Orte. Fine escursione ore 15.30 circa.
Prenotazione obbligatoria: posti limitati nel rispetto delle norme anticovid19. Al momento della prenotazione verranno fornite tutte le informazioni riguardo i DPI e il rispetto delle norme comportamentali che si dovranno firmare per conoscenza.
Caratteristiche tecniche del percorso composto da due anelli e una traversata; lunghezza circa 10 km; dislivello 200 mt; livello difficoltà T/E (Turistico, alcuni tratti Escursionistico facile).
Pranzo al sacco
Abbigliamento: capi comodi, impermeabili, bastoncini da trekking, scarpe da trekking; acqua 1 litro a testa.
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Barbarano Romano, misteri etruschi: il Parco Marturanum
Quasi mille anni di storia nella necropoli etrusca di San Giuliano: un viaggio indietro nel tempo per scoprire questa antichissima civiltà. Una giornata nello stupendo parco archeologico e naturalistico di Barbarano Romano, le cui pareti di tufo nascondono centinaia di tombe, scavate nell’arco di moltissimi secoli.
Un’esperienza unica per leggere la storia di questa popolazione, e capire come i riti funebri sono cambiati nei secoli al cambiare delle condizioni economiche, politiche, commerciali e culturali dell’Etruria.
DETTAGLI
Costo: 15€ – Appuntamento ore 10.00 – Termine per le 15.30 – Adatto a tutti gli escursionisti – tutto il giorno – pranzo al sacco – cani ammessi al guinzaglio
Per altri dettagli sul programma e per la prenotazione (necessaria, da effettuarsi al più tardi due giorni prima dell’attività) contattare Percorsi Etruschi di Percorsi a.s.d. 327.4570748, 320.3149587 info@percorsietruschi.it
Le guide della nostra associazione sono iscritte ad AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche), guide di professione iscritte al Registro Italiano delle Guide Ambientai Escursionistiche – professione svolta ai sensi della legge 4/2013